Vuoi giocare un ladro in d&d ma non hai idea di come scassinare una serratura? Ecco la guida definitiva allo scasso per giochi di ruolo e romanzi fantasy.
Indice dell'articolo
Gdr e crimine: una nuova fantastica serie
Questo è il primo articolo di una serie dove analizzeremo le classiche abilità e attività da ladro nei giochi di ruolo fantasy alla d&d e vedremo come funzionano in realtà. Scassinare, borseggiare, acquattarsi all’ombra per non farsi vedere, e tutte quelle belle cose che possono fare i ladri, i furfanti e gli assassini nei giochi di ruolo.
Ci concentreremo, oltre su come è possibile fare cose simili oggi, come funzionavano nel medioevo (visto che è il periodo storico più vicino all’estetica dei giochi fantasy) e in altre epoche se contengono aneddoti interessanti.
Per finire, non ci limiteremo a vedere come, quasi sempre, le attività ludiche siano delle parodie inesatte di quello che succede in realtà, per sentirci più intelligenti degli altri. Ma scopriremo quali elementi dai crimini veri possiamo estrarre e trasformare in gameplay per avere partite non solo più realistiche ma, soprattutto, più divertenti.
Come scassinare una serratura in un gioco di ruolo
Iniziamo con l’abilità base più utilizzata dai ladri nei giochi di ruolo: scassinare serrature per fregare soldi e altri beni. Derubare gli altri è un’attività talmente diffusa che di solito, soprattutto nei videogiochi di ruolo, oltre a fare tiri o minigiochi per testare l’abilità del personaggio e vedere se riesce davvero a scassinare la serratura, sono presenti altre limitazioni meccaniche per porre freno alla catena di furti (magari devi comprare dei grimaldelli che ogni tanto si rompono. Magari se fallisci il tiro la serratura si inceppa e non puoi più scassinarla. Sapete di cosa parlo).
Tentare di scassinare i forzieri e le porte della gente per bene, nelle città, tende ad attirare le attenzioni delle guardie e a chiamare in causa sistemi di regole o gameplay che spesso lasciano molto a desiderare e rompono l’immersione nel gioco (restando a Skyrim: puoi ammazzare un civile disarmato in pubblico e uscirne pulito con una multina da 1000 monete, ma se la trama lo richiede, un png può essere sbattuto in carcere a vita per aver servito dell’idromele andato a male, come succede nella serie di quest della gilda dei ladri).
Come scassinare una serratura senza rompersi le palle
Dove eravamo? Ah, sì: gli scassi nei giochi di ruolo. Una cosa che viene spesso dimenticata è che i test di scasso, di solito, sono dei falsi test. In caso di fallimento spesso possono essere ritentati numerose volte. E nonostante siano pochi i giocatori che si divertono a rifare lo stesso lancio per dieci volte, vedrai che al primo negozio che trovano, compreranno cento grimaldelli appositamente per premiarsi con questa rottura di palle a ogni forziere o porta chiusa che incontreranno nella tua avventura.
Insomma: lo scasso, spesso, a livello di gameplay non è proprio un pezzo forte dei giochi di ruolo. Ma magari funziona così perché cerca di imitare come funziona lo scasso nella vita vera. Un’attività apparentemente avventurosa, magari, in realtà è questa rottura di palle di infiniti tentativi.
La risposta è nì.
Lo scasso può essere un’attività ripetitiva e noiosa, ma non funziona davvero come viene rappresentato nei giochi di ruolo. Richiede diverse abilità, e avere una mano ferma è una sola delle caratteristiche coinvolte. E, soprattutto, è abbastanza raro che un ladro di professione abbia bisogno di scassinare serrature.
Come scassinare una serratura e perché non farlo
Vediamo come funziona scassinare una serratura in realtà e come funzionava farlo in passato.
Piccola nota importante: nei prossimi paragrafi vedremo delle questioni abbastanza tecniche. Se vuoi subito la pappa pronta di come sfruttarle in un mondo fantasy puoi saltare direttamente qui. Ma te lo sconsiglio: capire il funzionamento, almeno a livello basilare, di come funzionano le serrature e lo scasso può darti un sacco di spunti utili, sia per creare quest interessanti, che per creare ladri interessanti. Senza considerare il caso che tu ti stia cimentando a scrivere un libro su argomenti simili. In questo caso devi assolutamente sapere come funzionano le cose: non puoi nasconderti dietro al dito del gameplay. Oltre al mio post può essere una buona idea consultare qualcuna delle fonti che ho usato: Locksmithing e Master Locksmithing di Bill Phillips, Secrets of Lockpicking di Steven Hampton e, per avere una prospettiva più storica, Locks and Safes: the construction of locks, di A. C. Hobbs, un volume del 1868.
Altra piccola nota importante: non vedremo in modo super dettagliato come scassinare serrature moderne. Le tecniche sono molte e questo articolo è già enorme così. E, soprattutto, la maggior parte dei lucchetti moderni non esistevano nel medioevo. O meglio ne esisteva solo uno, il più merdoso, come vedremo più avanti.
Ma vedremo comunque alcuni dettagli sui lucchetti meccanici moderni. Capire il funzionamento base e cosa fa uno scassinatore per aprirli, può dare comunque spunti interessanti per storie fantascientifiche o noir.
Che significa scassinare?
Una porta può avere diversi sistemi di chiusura (spranghe, barre che entrano nella parete o nel pavimento, quello che vi pare), e la chiave corretta, girando nella serratura fa scattare il meccanismo che sblocca il sistema di chiusura. Questa, di solito, è un’operazione meccanica. Quindi scassinare significa sbloccare il sistema di chiusura, senza romperlo, pur non essendo in possesso della chiave originale. Facile, no?
Ma non tutte le serrature sono uguali. A prescindere dai sistemi che bloccano la porta, lo scrigno, o quello che è (ci interessa poco), cambiano i sistemi di sicurezza con cui la serratura “esclude” tutte le chiavi sbagliate.
Ah, prima di procedere: ho detto che i sistemi di chiusura ci interessano poco. Questo è vero, visto che parliamo di scassinatori con grimaldelli e roba simile, ma nella realtà, se non ci sono validi motivi per non compromettere la serratura, sfondare la porta, lo scrigno o la cassaforte è un’ottima alternativa a imparare come scassinare. Smaneggiare davanti a una porta chiusa sulla pubblica via per quindici minuti non è proprio un’attività discreta. Magari si può andare sul retro e sfondare un vetro con una coperta con molti meno rischi di essere scoperti.
Serrature con guardia
Abbiamo detto che ci sono diversi sistemi di blocco: vediamo brevemente alcuni dei principali.
Serratura con guardia (warded lock). Una semplice serratura ma con degli ostacoli (le guardie del nome) che sporgono e bloccano le chiavi che non hanno tagli in corrispondenza degli ostacoli. Sono facili da scassinare (potreste imparare le tecniche base nel giro di un’ora) e, come vedremo, sono quasi praticamente l’unico tipo di serratura disponibile prima del 1700. Per scassinarle può bastare un semplice passepartout, che è diverso da un grimaldello perché… ne parliamo meglio dopo.
Serratura a leve
Inventata nel diciottesimo secolo, la serratura a leve (lever tumbler lock), in soldoni, sostituisce gli “ostacoli” della serratura con guardia con delle leve a molla, che devono tutte essere piegate alla giusta angolatura per rilasciare il meccanismo di chiusura (angolatura data dai diversi dentini della chiave corretta). Scassinarle è impegnativo, richiede un grimaldello e una leva piatta e farlo in tempi brevi (meno di quindici minuti) richiede esperienza. Esistono varianti super sicure delle serrature a leve che vengono utilizzate ancora oggi in caveau e altre porte che richiedono grande protezione.
Serrature a chiodi
La maggior parte delle serrature moderne sono serrature a chiodi (pin tumbler lock). Sotto alcuni punti di vista è un’evoluzione del principio della serratura a leve. Sopra alla serratura ci sono delle cavità cilindriche verticali con dentro, nell’ordine, una molla, un pistoncino con l’estremità piatta e un pistoncino con l’estremità a punta (il chiodo del nome).
I pistoncini nelle cinque cavità hanno lunghezze diverse e per far coincidere la cesura tra il pistoncino piatto e quello a punta, con il blocco mobile della serratura (che sblocca la chiusura) vanno spinti ognuno con una pressione diversa (da cui i dentini delle chiavi, più elevati dove bisogna spingere di più i pistoncini e più bassi dove serve meno).
Di solito quando vediamo lo scassinatore dei film con grimaldello e levetta piatta, sta scassinando una serratura del genere. Scassinarle è impegnativo, farlo velocemente, in qualunque situazione, richiede esperienza.
Serrature a disco
Simili alle serrature a chiodi, le serrature a disco, invece di pistoncini da allineare, presentano una serie di dischi forati tenuti in posizione da molle, con dentini che sporgono in fuori e fermano il blocco mobile della serratura. La chiave scorre nei fori dei dischi e, con la sua sfasatura, allinea i dischi in modo da tirare i denti dentro il blocco mobile e farlo girare. Nelle versioni più basilari non sono molto sicure, e di usano perlopiù per armadietti da spogliatoio o roba che comunque non richiede grande protezione.
Varianti della serratura a chiodi
Con questo gruppo farò incazzare qualunque fabbro mi stia leggendo, ma ai fini della vostra storia, probabilmente, potete far finta che tutte le altre serrature meccaniche siano varianti della serratura a chiodi per aumentare la sicurezza.
Si possono aggiungere più file di chiodini (una sopra e una sotto, laterali), o chiodini sbalzati, che coincidono col meccanismo di blocco ad altezze diverse, chiodini con la capocchia rigonfia che, se non viene spinta in modo perpendicolare al buco cilindrico, si incastra e… avete capito il senso.
Va da sé che all’aumentare dei dispositivi di blocco, aumentano la difficoltà e i tempi di scasso. Serrature di massima sicurezza, tipo quelle dei carceri americani moderni o di stanze blindate, useranno meccanismi complessi di questo tipo. Teoricamente sono scassinabili, ma farlo potrebbe richiedere ore e ore di lavoro da parte di professionisti con attrezzi tagliati appositamente per il lavoro. Quindi in pratica, tolti casi limite tipo quest che girano attorno alla fuga da un carcere, potete far finta che non siano scassinabili ai fini di gioco.
Come scassinare le serrature (e farsi arrestare)
Prima di vedere come scassinare queste serrature a livello teorico, una nota importante. Penso sia ovvio, ma meglio sottolinearlo: capire la teoria su come si scassina una serratura e riuscire a far scattare anche solo un lucchetto a chiodi di merda da 2 euro sono due cose molto diverse. E scassinare una serratura decente in pubblico, mentre è buio, ti tremano le mani e sei terrorizzato dalla possibilità di essere scoperto e finire in galera, tende a essere un pochino più difficile.
Insomma, non tentate di scassinare serrature di roba altrui: non solo passerete dei guai, ma fallirete e farete la figura dei pirla.
Ok: procediamo. In linea di massima non esistono serrature non scassinabili con i giusti attrezzi e un fabbro esperto. Ma va da sé che in una storia di criminali, dove i crimini si commettono per una ragione sensata (ottenere rapidamente molte risorse), buttare settimane su una serratura impossibile è una pessima idea se esistono altre case o scrigni altrettanto redditizi con serrature più facili. Tenetene conto quando scrivete una storia o inventate una quest per i vostri giocatori.
Per cominciare, un fabbro dovrebbe essere in grado di comprendere il tipo di serratura e il sistema di blocco della porta. Una torcia in questo caso è molto utile, e in un’avventura con componenti stealth il ladro potrebbe ricevere qualche malus mentre studia la serratura al buio. Magari il master può fare un tiro di percezione in segreto e se fallisce il giocatore sta cercando di scassinare la serratura con strumenti sbagliati e perde il turno, un minuto, o l’unità di tempo appropriata in base alla situazione.
Come scassinare una serratura a chiodi
Andiamo al contrario e iniziamo con le serrature a chiodi, le più comuni oggi. Per scassinarle, di solito servono due attrezzi: un grimaldello e una leva piatta. Il grimaldello, che di solito nei videogiochi è un ferretto che termina a L, in realtà è più simile a un minuscolo uncino. Si infila nella serratura, si individua il chiodino più lontano dall’ingresso e si cerca di sollevarlo. Nel frattempo, si infila la leva (diciamo un cacciavite a punta piatta per capirci) nella serratura e si applica pressione come per girare la chiave.
Se si applica la giusta pressione in modo costante, quando il chiodino viene sollevato all’altezza giusta, il blocco mobile della serratura ruota di quella frazione di millimetro sufficiente a bloccare il pistoncino all’altezza giusta.
Se si sta lavorando nel modo corretto, si percepirà un minuscolo “clic”, più a tatto con le dita che reggono gli attrezzi, piuttosto che a udito. A questo punto si può iniziare a lavorare sul secondo pistoncino più lontano, e così via fino ad aver sollevato tutti i pistoncini alla giusta altezza. E la porta è aperta. (A proposito: se giri troppo la leva di pressione blocchi i chiodini sul posto e non riesci più a muoverli col grimaldello, se giri troppo poco, i chiodini ricadono giù nella posizione di riposo. Senza contare il rischio di spezzare l’attrezzo dentro la toppa e dover perdere tempo ad estrarlo).
Rastrelli e pistole da scasso
Esistono anche altri metodi e strumenti, ovviamente. Vediamone uno: il rastrello. Il rastrello, in soldoni, è un grimaldello con la punta a zig zag. Si mette in tensione il blocco mobile con la leva, si infila il rastrello e, appunto, si “rastrellano” i chiodi. Con un po’ di fortuna (e una discreta abilità ad esercitare una pressione corretta e costante) i chiodini a un certo punto finiranno nella configurazione corretta e la serratura scatterà. O almeno si metteranno nella posizione giusta tre o quattro chiodi, permettendo così di velocizzare poi lo scasso con grimaldelli più tradizionali.
Esistono anche “pistole” grimaldello, che sono, più o meno, dei rastrelli automatici, per velocizzare il processo. Serrature un minimo elaborate (magari coi chiodini sbalzati) lo rendono abbastanza inefficace, e comunque senza saper usare in modo corretto la leva di tensione, non è sufficiente a scassinare una porta (anche se, nelle mani giuste, può velocizzare molto i tempi, soprattutto con serrature di bassa qualità).
Key bumping
Un metodo rapidissimo per aprire molte serrature a chiodi basilari è il key bumping, ovvero “martellare” la serratura. Per farlo occorre realizzare una chiave speciale, dello stesso tipo della serratura, ma limata molto a fondo (in modo da tenere i chiodi in una posizione molto simile a quella di riposo. Poi si martella la chiave mentre si applica pressione costante come se si volesse girarla. Con un po’ di fortuna, le vibrazioni e le botte spingeranno i chiodi nella configurazione giusta.
Ovviamente esistono serrature con sistemi per prevenire questo tipo di scasso. Ma il key bumping, a patto di possedere o saper costruire la chiave adeguata, resta uno dei sistemi più facili da padroneggiare ed effettivamente utilizzato da moltissimi ladri.
In un gioco di ruolo può essere un’abilità valida per un personaggio che non ha skill da fabbro, o che addirittura non ha l’abilità scassinare (a patto che abbia una chiave da key bumping). Ovviamente, in un’avventura fantasy che non si svolga in un paese anglofono, vi consiglio di inventarvi un nome diverso, più in linea con le sonorità del vostro linguaggio inventato. Il che, probabilmente, è vero per tutti i tipi di serrature, sistemi di blocco e attrezzi che abbiamo visto finora (e per quelli dei prossimi paragrafi). Se non sapete come fare, questo post sui nomi fantasy può darvi una mano.
Chi produce serrature non è idiota
Un altro sistema di sicurezza che oggi previene questi scassi da “youtuber” è la presenza di una barra d’arresto tra i pistoncini e il blocco mobile, in modo che la leva non possa trasferire alcun movimento sul blocco mobile, neanche una frazione di millimetro, senza prima aver aggiustato tutti i chiodini, e non solo uno.
Ma stiamo entrando nel mondo della sicurezza moderna, qualcosa che mi pare molto meno spendibile in gioco di ruolo con ladri che camminano sulle punte dei piedi e accoltellano alla schiena gli orchi (ok, immagino che gli inventori nani/gnomi/goblin/quello che vi pare possano aver creato serrature molto avanzate rispetto alla loro pseudoepoca, ma direi che le informazioni date finora sono sufficienti a farli arrivare agli anni ‘50 del ‘900 e possono bastare).
Prima di procedere una nota. Le serrature a leve vengono scassinate in modo molto simile a quelle a chiodi. Occorre ovviamente un grimaldello di forma diversa, con un uncino più sporgente, per spingere a fondo una singola levetta senza toccare le altre.
I ferri del mestiere
Questo copre molte delle serrature moderne. Ma abbiamo solo parlato di cosa bisogna fare, a livello pratico, quando si è davanti una serratura. E, anche tralasciando l’allenamento, scassinare è un lavoro che inizia molto prima dello scasso.
Abbiamo detto che servono strumenti specifici per scassinare una serratura. E in base alle leggi della nazione in cui vivi, probabilmente non puoi andarli a comprare in negozio come nei giochi di ruolo, a meno che non sei un fabbro o non hai qualche permesso particolare per possederli.
E anche i fabbri, spesso, insoddisfatti dalla gamma e dalla qualità ridotta dei grimaldelli in vendita, preferiscono fare le cose per bene e fabbricarsi da soli i propri strumenti, tagliando lastre d’acciaio nella forma desiderata. Sembra un dettaglio inutile, ma per alcune serrature difficili non basta l’abilità ma servono strumenti particolari. Strumenti che è più facile fabbricarsi da soli per il lavoro specifico, invece di cercarli in giro. E non a caso gli scassinatori professionisti (legali) di solito sono fabbri.
Improvvisare
Ma scassinare non è solo lavorare in officina a fare strumenti. E poi sarebbe noioso a livello di gameplay, in una sessione di gdr. Come dice Steven Hampton, una delle abilità più importanti per scassinare è la capacità di improvvisare uno strumento corretto partendo dalle cose a disposizione in quel momento. Fil di ferro, spille, forcine, cacciaviti, con qualche aggiustatura (e magari con l’aiuto di una pinza e di un martello) possono diventare ottimi ferri da scasso. Ovviamente roba del genere, oltre ad essere meno precisa di ferri tagliati su misura, tende a rompersi o piegarsi malamente dopo pochissimi utilizzi. Studiare la serratura e capire le dimensioni minime dello strumento per imprimere sufficiente forza è un lavoro necessario, sia quando si creano strumenti in laboratorio che quando si improvvisa con molle e ferretti.
Ma passiamo al piatto forte. Esistono giochi di ruolo con ambientazioni moderne e futuristiche, ma la grande maggioranza sono fantasy che si svolgono in uno pseudomedioevo, o al massimo pseudorinascimento. Che, a livello di scassinare serrature, sono praticamente la stessa cosa.
Antiche serrature a chiodi
Nota curiosa per divertirvi e mettere a tacere i rompiballe. Alcune persone sostengono che le serrature a chiodi siano in realtà antichissime e risalgano a millenni e millenni fa, e citano serrature a chiodi dell’antico Egitto già realizzate nel 2000 avanti Cristo.
Ma si sbagliano: a un’occhiata più precisa, questi sistemi sono serrature con guardia molto particolari. La chiave ha una serie di denti, tutti della stessa altezza. Il punto importante è la posizione sulla lunghezza della chiave. La serratura, infatti, ha una serie di buchi nella parte superiore, che danno su dei chiodi che bloccano il sistema di chiusura. I denti della chiave li spingono in alto e sbloccano tutto.
Va da sé che con un ferretto a L e un po’ di pazienza non dovrebbe essere difficile scassinare una cosa del genere. Non a caso, le serrature di porte con sistemi simili, venivano piazzate in punti scomodi, buchi nel muro dove bisognava infilare tutto il braccio, cosa che tende a rendere lo scasso più difficile.
Detto questo, se vi aiutano a trovare ispirazioni e inventarvi serrature strane, usatele. Vedremo come filtrare le serrature della realtà con elementi fantasy a fine post.
Altre serrature antiche
Gli antichi greci avevano quelle che alcuni chiamano antiche serrature a gancio. In pratica le loro porte avevano delle barre di chiusura all’interno che andavano sollevate per sbloccare la porta. Spesso la barra era lega a una corda che usciva da un buco nella porta all’esterno, in modo da poter essere aperta da fuori.
Ma, se si voleva “chiudere a chiave” si slegava la corda e, per riaprire, di gettava una corda con uncino dal buco nella porta e si tirava fino ad acchiappare la barra per tirarla su. Barre con forme diverse potevano “preferire” uncini dal profilo particolare ma, come immaginate, non è un sistema a prova di bomba. Di nuovo serve a dissuadere più che a garantire una protezione totale.
In altri casi, invece di buchi e corde, c’era una fessura nella porta, sotto alla barra, in cui era possibile infilare una chiave della giusta forma e spingere in su la barra di blocco, aprendo la porta. Una specie di antenato della serratura con guardia, ma molto meno sicuro.
Come scassinare una serratura con guardia
In ogni caso, tralasciando queste bizzarre antenate delle serrature a chiodi, tutte le serrature fatte in Europa e nel Mediterraneo, prima del diciottesimo secolo, sono serrature con guardia. Le stesse che oggi proteggono i cassetti di vecchi comò, o alcuni lucchetti molto economici.
Una volta ho letto un’intervista a un fabbro fissato con fiere medievali e rievocazioni che sosteneva che le serrature medievali fossero “unpickable”, non scassinabili. Lì per lì mi è sembrata una stronzata, ma forse il problema è dipeso dal mio inglese mediocre. Unpickable significa immune al picking, che si può tradurre scassinare, ma letteralmente significa usare un lockpick, un grimaldello. E, anche se in italiano grimaldello fa da jolly per intendere ogni attrezzo da scassinatore, abbiamo già visto che il grimaldello è uno strumento preciso, usato per particolari tipi di serratura. E per le serrature con guardia, a ben vedere, è del tutto inutile. (Questa spiegazione, o quel fabbro era un cazzone. O magari entrambe le cose.)
Scassinare vs… passepartoutare?
E in effetti, non scassiniamo davvero una serratura con guardia. Semplicemente usiamo un passepartout, una chiave abbastanza piccola da non andare a sbattere con nessuna guardia ma sufficientemente grande da imprimere la forza necessaria a muovere il meccanismo.
Chiaramente, vista la varietà di dimensioni di serrature e meccanismi di blocco, un buon fabbro dovrebbe avere una serie di passepartout (quello per aprire i cancelli della fortezza non va bene per aprire il lucchettino che chiude il diario di hello kitty, per capirci). Questo, a essere precisi, vale per tutti gli strumenti che abbiamo visto finora (non tutte le serrature a chiodi sono della stessa dimensione).
Esistono diversi tipi di passepartout, con tagli diversi in base al diverso tipo di serratura. Per aumentare la sicurezza, alcune serrature con guardia usano due o più meccanismi di blocco in sequenza, che devono essere sbloccati assieme. In questo modo, proteggerebbe la porta dai normali passepartout (dei ferretti a L, più o meno), in grado di girare un solo meccanismo per volta. Ovviamente esistono sin da tempi antichissimi passepartout doppi e anche tripli, in modo da aggirare sistemi del genere.
Sicurezza e ragionevolezza
Quindi scassinare una serratura a guardia, a patto di avere un bel set di strumenti, è una questione di minuti e può essere portato a termine anche da persone con poca esperienza.
Ma gli uomini del medioevo non erano stupidi e non sprecavano tempo a fare serrature inutili. In primo luogo, scassinare una serratura è facile se sai come funziona e puoi allenarti. E molta gente, allora come oggi, non ne aveva idea.
Inoltre una serratura è un sistema di sicurezza aggiuntivo, come le manette. Da sola non garantisce una grande sicurezza, ma unita ad altri sistemi (tipo delle guardie) rende tutto molto più difficile per i malintenzionati. Un conto è aprire un forziere, fregare una manciata d’oro e correre via. Un conto è dover perdere cinque minuti per aprirlo.
Senza contare che molti ingegneri e inventori del medioevo e del rinascimento, seppure con i limitati mezzi tecnologici a loro disposizione, hanno cercato di aumentare la sicurezza di porte e forzieri con risultati più o meno efficaci.
Serrature rinascimentali
Il primo passo per rendere più sicura una serratura con guardia è aumentare le guardie in modo che sia necessaria una chiave dalla forma particolare, magari bucata o con un profilo a zig zag, per prevenire l’uso di molti passepartout. Mettono più sistemi di blocco allineati, anche quattro o cinque, il che richiede agli aspiranti ladri di creare passepartout complessi, o provare direttamente a clonare la chiave.
Inoltre vengono utilizzati, quando possibile, meccanismi pesanti, che non si muovono se non vengono spinti in modo modo organico (il passepartout, soprattutto se piccolo, potrebbe spingere solo una parte del meccanismo. Un po’ come se qualcuno provasse a spingere un tavolo pesante dritto in avanti, premendolo solo per un angolo). Ma, dal rinascimento e fino a buona parte dell’epoca moderna, i fabbri iniziano a usare anche un nuovo sistema di sicurezza.
Scassinare una serratura è relativamente facile. Ma scassinarne cinque? E così iniziano a produrre scrigni e casseforti con più lucchetti, ognuno con il suo sistema di chiusura, che vanno fatti scattare nell’ordine corretto per essere aperti. In opere del genere, spesso, le serrature sono anche di più, dato che i fabbri ne aggiungono di false e inutili (con meccanismi di chiusura che muovono barre che non bloccano nulla) per aumentare i tempi di scasso. E come abbiamo visto se aumentiamo i tempi di scasso aumentiamo le probabilità che un ladro decida di colpire un altro obiettivo meno protetto.
Forzieri nei sotterranei
Probabilmente lo sapete già, dato che è un elemento che molti regolamenti di giochi di ruolo considerano già. Ma un ultimo accorgimento utile a scassinare tutti i tipi di serratura (tolte quelle elettroniche, magnetiche o roba simile) è lubrificare la serratura con olio o, come i più svegli sapranno già, con la grafite, la stessa delle matite.
Con serrature nuove potrebbe non essere risolutivo (ma non si sa mai, la gente di solito non perde ore a ripulire e ungere le chiavi o a fare la benché minima manutenzione alle proprie serrature). Ma in un’avventura di dungeons and dragons, dove spesso i giocatori si trovano appunto in sotterranei cadenti, rovine abbandonate e altri posti che vengono ripuliti meno di una volta a settimana, una serratura andrebbe lubrificata se si è in possesso della chiave originali, e chiaramente anche in caso di scasso.
Vedremo più approfonditamente l’argomento di antichi meccanismi nel post sulle trappole.
Come clonare una chiave
Abbiamo visto come scassinare le serrature principali, ma prima di arrivare a come queste cose possono influenzare una partita, vediamo altri elementi importanti. Continuiamo con un’alternativa poco conosciuta allo scasso, che di solito nei giochi viene completamente ignorata, ma in realtà è un metodo molto utilizzato da fabbri che devono aiutare la gente che si è chiusa fuori. Clonare la chiave.
Con molte serrature poco sofisticate (ovvero quelle che abbiamo visto), è possibile clonare una chiave senza essere in possesso dell’originale. È un processo per cui basta una lima e, nei casi fortunati, appena dieci minuti di lavoro. Si prende una chiave dello stesso modello o dimensioni della serratura, che sia molto sottile, spesso limata appositamente. Quindi, si infila e si gira con forza, in modo che le guardie, i chiodi o le leve imprimano un impronta sul corpo sottile della chiave. Si estrae, si lima in corrispondenza dei segni e si ripete il processo, finché la chiave non fa scattare la porta. Limare la chiave in modo corretto e interpretare bene i segni, ovviamente, richiede esperienza.
Trapano: il miglior grimaldello
Scassinare è un mezzo non un fine. Lo scopo è aprire una porta senza distruggere la serratura. Ma nel caso in cui questa non è una preoccupazione, magari sfondare la porta è una scelta migliore. Ma in alcuni casi ci sono porte d’acciaio o roba simile, che non si possono sfondare a martellate. Però l’integrità della serratura smette di essere una preoccupazione. E uno scassinatore esperto dovrebbe sapersela cavare anche in situazioni simili.
L’opzione che chiunque abbia visto anche solo un film di rapine conosce è usare un trapano. Con serrature a chiodi mediocri o serrature di bassa qualità in generale è un’opzione possibile. Anche se spesso è solo un primo passo: una volta distrutta la serratura occorre rimuovere a mano le varie barre di blocco che ancora sono “appoggiate” dentro la parete, nel soffitto o nel pavimento, e bloccano la porta. Anche in questo caso, una banda di balordi che non ha idea di dove si trovano questi elementi e come rimuoverli potrebbe restare bloccata a questo punto.
Sapere è potere
Ma alcune serrature, anche se trapanate sulla toppa, non si sbloccano. Occorre fare buchi nel meccanismo di blocco per distruggerlo e smontare via le varie barre. Di nuovo, la conoscenza è l’alleata migliore dello scassinatore: conoscere le diverse casseforti e meccanismi fa la differenza tra aprire la cassaforte con un solo buco e sforacchiarla come un groviera senza riuscire a sbloccarla.
Sui modelli di serrature e sistemi di blocco, e dove si trovano i punti deboli da trapanare… beh, è la vostra avventura (o il vostro romanzo): inventateli voi. Questo è un corso di worldbuilding: vi segnalo gli elementi del mondo reale che possono servire a inventare mondi più originali (e vedremo, a fine articolo, qualche esempio di serratura creativa con elementi fantasy e fantascientifici integrati), non è un corso per aspiranti fabbri o delinquenti.
Se proprio volete fare le cose perfette perché siete dei feticisti del realismo (vi capisco), leggete i libri che ho segnalato nelle fonti. Contengono perlopiù serrature americane, poco usate in Italia, ma se vi servono davvero solo per scrivere vanno benissimo lo stesso.
Casi particolari
Chiudiamo la rassegna sui lucchetti e lo scasso con casi particolari che, sia nella realtà che nella fiction, fanno da protagonisti in molte operazioni di scasso. Le casseforti, le auto, le manette e le serrature elettroniche.
Come aprire una cassaforte
Cominciamo con le casseforti. Le casseforti hanno diversi sistemi di blocco e serrature, tutte molto complesse. Magari varianti più sicure delle serrature a leva o a chiodi. Ma di queste serrature abbiamo già parlato e sono sicuro che molti di voi, quando pensano alle casseforti, pensano a quelle con la manopola tipo programma della lavatrice con cui bisogna inserire la giusta combinazione di numeri. E quindi ci concentreremo su queste.
Prima di proseguire, una nota. Se c’è fretta di aprire una cassaforte, la soluzione ideale, probabilmente, è bucarla con un trapano. Se si conoscono le specifiche di fabbricazione è facile individuare i punti deboli dove è meglio fare un buco per sbloccare le varie barre. Un bravo fabbro può anche riaggiustarla dopo averla bucata.
Questo magari in un gioco interessa più ai fabbri che agli scassinatori (e immagino che pochi giocatori vogliano interpretare un fabbro), ma è comunque un’informazione utile. Un fabbro esperto, che ha lavorato con molte casseforti, può fare delle ipotesi ragionevoli su dove è meglio bucare. Ma in questi casi avere le specifiche tecniche della cassaforte specifica, fa la differenza tra fare un buco, e farne cinque a vuoto prima di trovare il punto giusto. Questo può essere più interessante come dinamica di gioco, soprattutto se i giocatori hanno fretta o se magari il trapano ha un numero limitato di cariche (punte di adamantio, cariche di mana, quello che vi pare).
Graphing
Torniamo alle casseforti a combinazione numerica e al nostro aspirante Lupin che le vuole scassinare col suo tocco leggero. Esistono molti tipi di casseforti a combinazione. E alcuni non sono molto suscettibili a questo tipo di approccio (e infatti molti fabbri consigliano di andare di trapano invece di perdere tempo a giocare al Lupin).
Ma esistono casseforti “scassinabili” a tatto, in cui si può capire la combinazione con una forte leggerezza di mano. Ma non funziona come immaginiamo dai film.
Di solito per scassinare una cassaforte in questo modo, c’è bisogno di grande abilità, moltissimo tempo, e una tabella excel. O un foglio a quadretti. Benvenuti nel fantastico mondo del graphing.
Sarò molto breve e superficiale, perché è un argomento che porterebbe via più spazio di tutto quello che ho scritto finora.
Scassinatori e fogli excel
Descriviamo in breve come funziona una serratura a combinazione. Occorre inserire tre numeri da 1 a 100 nella giusta combinazione, per un milione di possibilità, in totale.
Dietro alla manopola, dentro la serratura, ci sono tre ruote, ognuna con un rientro nella circonferenza. Se i tre rientri vengono allineati sotto alla leva di blocco, questa scatta e permette di aprire la cassaforte.
Ma, per agganciare le tre ruote le cose non sono semplicissime. C’è una quarta ruota con un altro rientro. È questa ruota ad “acchiappare” le altre tre e farle muovere (tramite delle sporgenze dai vari dischi che, girando, si toccano). E sì: anche il suo rientro deve coincidere con gli altri quattro.
Capire dove si trova il solco della quarta ruota è un’operazione relativamente semplice, fatta come nei film, quando il ladro accarezza la manopola con un dito e sente click. E a questo punto si può testare la distanza, da ogni numero, da questo solco, segnandola sullo schema. Se il solco coincide con uno dei solchi delle tre ruote, ci sarà bisogno di girare la manopola un pochino di più (tipo tre ottavi di numero. Sì: per fare scassi alla Lupin, occorre riconoscere variazioni di un ottavo del solchetto tra un numero e l’altro sulla manopola, che misura neanche un millimetro).
A questo punto si inserisce il numero corretto e si tenta di proseguire ricominciando da capo il test… Tranne quando, con alcuni meccanismi in realtà non hai trovato il terzo numero, invece del primo. O quando, invece di ruote rotonde, vengono usate ruote ellittiche, le cui sporgenze coprono i solchi di altre ruote e un bordello di altre cose.
Un ladro ha bisogno del graphing?
Davvero, le casseforti sono argomento complesso, con moltissime sfaccettature e modelli diversi richiedono approcci radicalmente diversi. Descriverli tutti sarebbe una follia e il graphing, comunque, è il metodo più utilizzato con le casseforti a manopola, ad oggi, più diffuse. Doverebbe bastare per un inizio.
Compiere uno scasso del genere, ovviamente richiede ore (credo che tecnicamente, uno scassinatore molto esperto, che non fa mai errori, e in caso di dubbi ha la fortuna di provare subito al primo tentativo le sequenze corrette, il processo potrebbe anche diventare di una singola ora). Ma è un lavoro critico. Servono fogli e fogli per fare gli schemi (una persona normale non può ricordare tremila dati incrociati e parliamo di numeri simili). Occorre restare fermi, guardare la manopola sempre dalla stessa angolatura (per non falsare la percezione degli ottavi di millimetro), senza contare la mano ferma, la leggerezza di movimento e la costanza nel ripetere le stesse azioni in modo identico.
Altre fonti per aspiranti Lupin
Ecco, l’ho semplificata a tal punto che un vero fabbro ora mi farà un flame di 1000 pagine nei commenti. Ma se volete la versione più lunga, youtube può venirvi in aiuto. Questa serie è lunga, ma molto chiara. Spiega tutto e non dà per scontato nulla e, se proprio vi annoia, mettete la velocità di riproduzione al 150% e vedetevelo comunque, se dovete fare scene con scassi del genere. Effettuare un’operazione matematico-criminale in condizioni estreme, per quanto implausibile, potrebbe dar luogo a scene epiche se si pensano bene i dettagli.
Questo, escludendo metodi estremi. Se una cassaforte contiene banconote, magari bisogna stare attenti a come aprirla. Ma se contiene lingotti d’oro, si può essere molto più creativi. Tanto cos’è il peggio che può succedere: che si rompono?
Tralasciando metodi assurdi come farla saltare per aria e disintegrare il contenuto lanciandolo nella stratosfera, una persona capace di usare esplosivi e dosare le quantità, potrebbe riuscire ad aprirla senza danneggiare troppo il contenuto. Sempre a patto che sappia cosa fare esplodere e dove (e a quel punto potrebbe usare un trapano, in moltissimi casi, perlomeno).
Casseforti e forza bruta
Un’ultima nota sulle casseforti riguarda la “forza bruta”. Le casseforti a manopola moderne sono state inventate a metà ‘800 e ovviamente si sono evolute, ma una cosa è rimasta costante. Manopole con cento numeri che, in sequenze da tre, creano un milione di possibili combinazioni. Questo per evitare di aprirle con la forza bruta. No, non nel senso di prenderla a pugni mentre sbavate. Ma nel senso di testare ogni singola combinazione fino a trovare quella giusta.
Se prendiamo un lucchettino a combinazione da valigetta, con tre numeri, ma da uno a dieci, invece che da uno a cento, le combinazioni possibili sono solo mille. E, andando con calma, è possibile testarle tutte nel giro di un paio d’ore e aprirla con la forza bruta.
Per testare un milione di combinazioni invece… beh, ammettendo che il ladro non faccia neanche un secondo di pausa, non commetta mai un errore di distrazione, e sia abbastanza rapido da testare una combinazione al secondo, potrebbe riuscirci in meno di dodici giorni. Più realisticamente, dovrebbe riuscire a trovare la combinazione nel giro di sei mesi, ammesso che questo sia il suo lavoro principale. Una roba senza senso, insomma.
(NOTA: alcune casseforti più economiche, con meccaniche poco precise, potrebbero ammettere degli errori di un numero. In pratica, se la combinazione è 17 83, 51, e uno mette 18, 84, 52, potrebbe aprirsi lo stesso. Sembra una cosa da poco, ma questo 50 alla terza non fa la metà di 100 alla terza, ma poco più di un decimo, abbassando i tempi di apertura, con una combinazione dal secondo, da 277 ore a sole 34!)
Ma se il ladro avesse un robot che fa il lavoro pesante al posto suo? Per un robot programmato, lavorare per dodici giorni senza pause né errori sembra qualcosa di plausibile. Anzi, magari è superveloce e testa due o tre combinazioni al secondo, e gli basta meno. O magari è calibrato per percepire le minuscole variazioni negli spostamenti della manopola e può fare graphing in modo automatico. Li consiglierei per ambientazioni fantascientifiche o cyberpunk, se non fossero due cose che esistono già nel mondo reale.
Questo, ovviamente, non ti impedisce di modificarle con il filtro del fantasy e della fantascienza. Magari un uomo con impianti cibernetici sulla mano, può scaricare una routine di movimenti per scassinare in automatico casseforti, senza portarsi dietro un robot ingombrante. Hai capito il senso.
Come scassinare delle manette
Esistono molti tipi di manette. Le più semplici sono fondamentalmente versioni più resistenti di quelle da bdsm con le piume. Hanno una minuscola (e spesso ridicola) serratura con guardia uguale per quasi tutte (il che è logico, ma in un gioco può fornire un vantaggio enorme ai ladri catturati. Il che è bene come vedremo). E, nei modelli più semplici, a volte non è neanche necessario scassinare la serratura per aprirle.
Infatti, le manette hanno un bracciale dentato, e all’interno del meccanismo di blocco, una levetta con uno o due denti che si incastrano con quelli del bracciale e lo bloccano. E se le meccaniche non sono precisissime e lasciano un po’ di spazio si può inserire una forcina, una spilla da balia o roba simile di fianco al bracciale, sollevare la levetta dentata e liberarsi. Certo, farlo non è facilissimo e riuscirci mentre c’è un tizio a fare da guardia, o con le mani bloccate dietro la schiena, è ancora più difficile.
Tra i casi limite più assurdi c’è anche chi ha distrutto le manette con la forza dei suoi muscoli, dopo averle fatte arrugginire utilizzando zuppa di miso (qui la sua storia: Yoshie Shiratori, l’uomo che vinse molte battaglie grazie alle sue fughe).
Ma normalmente, spezzare delle manette non arrugginite, crepate o rovinate, con la forza bruta non è un’opzione per persone reali e personaggi normali.
Auto, scassi e cavetti: realtà o finzione?
Esistono serrature diversissime per le auto, in base all’epoca. E di solito le chiavi delle auto, oggi, hanno la doppia funzione di aprire l’auto e farla partire. E ovviamente, in molti casi, lo scasso procede in modo diverso.
Conoscere il modello dell’auto è un fattore critico, quindi avete molto spazio bianco per inventare mezzi bislacchi o cercare ispirazione nel mondo reale. Molte auto, invece di essere scassinate con grimaldelli, possono essere aperte con i giusti ferri. Infilando una barra nella fessura del finestrino e tirando al punto giusto si può sbloccare la portiera a mano, aggirando la serratura.
Ovviamente esistono barre e altri dispositivi per impedire questo tipo di approccio e ferri con forme particolari per riuscirci lo stesso.
Conoscendo i modelli delle auto e l’anno di produzione, un fabbro potrebbe risalire alle forme standard della chiave e tentare di produrre un clone o un passepartout.
Ma per il nostro aspirante ladro entrare nell’auto è solo il primo passo per portare a casa il malloppo. I film ci insegnano che se spacchiamo la plastica sotto al volante, otterremo due cavi che, se uniti, accendono la macchina. Funziona davvero così?
Di nuovo, purtroppo, la risposta è nì. Dietro al meccanismo di accensione, se si sa cosa rompere e dove cercare, si possono trovare i cavi d’accensione e unirli per accendere l’auto. Se la storia si svolge prima del 1995.
Negli ultimi 30 anni, i sistemi di accensione sono diventati un po’ diversi, in linea di massima integrano serrature elettroniche. E ovviamente esistono nuovi strumenti per aggirare questi sistemi di sicurezza. Ma i metodi, tanto per cambiare, cambiano criticamente da modello a modello e non li vedremo.
Come scassinare una serratura per finta e perché farlo
Passiamo alle cose divertenti. Ovvero: a cosa ci serve tutta questa roba quando giochiamo di ruolo?
Abbiamo visto che scassinare è quasi sempre un’attività molto complicata, e che conoscere modelli di serrature e saper creare attrezzi appropriati sono caratteristiche fondamentali.
Inoltre, scassinare è un’attività tutto sommato rara nella carriera della maggior parte dei ladri: ci si ricorre solo quando è fondamentale non rompere la serratura, una cosa abbastanza rara per un ladro da dungeons and dragons.
E quindi?
Scasso e abilità
Prima di tutto collegare l’abilità di scasso a quella di fabbro. Nei pochi giochi cartacei che implementano manutenzione di armi, o altre attività da fabbro in generale, è raro che un giocatore scelga volontariamente un’abilità così noiosa. Collegandola a qualcosa di utile, lo si può incoraggiare a sperimentare di più. Idem per i videogiochi, dove crafting e dinamiche simili da fabbro tendono a essere sempre più predominanti.
In un gioco con buone dinamiche di crafting potrebbe essere semplice utilizzare strumenti diversi per serrature diverse, incoraggiando il giocatore a cercare ricette o a sfruttare in qualche modo le dinamiche di crafting. Banalmente, si potrebbero avere diversi tipi di serrature e diverse dimensioni, magari collegate a perk o bonus appropriati (saper forgiare chiavi piccole dà bonus a lavori minuziosi tipo gioielli o roba simile?).
Ma poca gente che mi segue sta davvero sviluppando un videogioco. E nei giochi di ruolo cartacei, le attività collegate al crafting sono molto più noiose e lunghe da portare a termine senza l’aiuto di un computer che cura tutte le rotture di palle per noi (controllare se abilità, ingredienti, o roba simili, sono sufficienti a creare l’oggetto desiderato, tenere un inventario preciso e aggiornato e tutte quelle cose che i giocatori e i master umani di solito sbagliano).
Cosa fare in questi casi?
Cosa non scassinare
Prima di tutto ricordiamo una cosa. Lo scasso è un’opzione legittima solo in casi molto limitati, dove non distruggere porta e serratura sono fattori critici. Banalmente, in un dungeon infestato da goblin e fantasmi, una preoccupazione del genere non ha molta ragion d’esistere, tolti casi eccezionali.
Anche in città, l’habitat di preferenza dei ladri dei giochi. Saper scassinare rapidamente lucchetti potrebbe rendere il personaggio un grande ladro di biciclette, ma non lo rende automaticamente utile in caso di rapine in banca. E per molti furti, prendere a mazzate la serratura o semplicemente trovare qualcosa di custodito peggio sembrano alternative migliori.
Idem per casseforti o bauli. Un rapinatore, in molti casi, può fregare la cassaforte e sfondarla a mazzate con calma, sbattendosene dello scasso.
E allora? Togliamo lo scasso come abilità?
Cosa scassinare
No. Lo rendiamo interessante.
Creiamo una quest in cui è davvero necessario scassinare una serratura sul posto in modo rapido e silenzioso senza fare alcun rumore.
Possiamo inventarci un milione di scuse per arrivare a una situazione simile. Una cassaforte può essere attaccata al muro o al pavimento. Le porte del caveau di una banca non sono facili da forzare, anche se hai un piede di porco. Attivare veicoli, computer o sistemi di qualche tipo protetti da una chiave, non permette di prenderli a pugni finché non si aprono.
Attività di spionaggio, furto di informazioni, scambi di oggetti o inserimento di prove false richiedono tutti discrezione. Se dovete far accusare il capo della polizia di spaccio di droga e gli infilate della cocaina nel baule dopo aver sfondato finestra e baule, la prova diventa molto traballante.
Usa la testa e le necessità della quest che stai inventando per creare serrature da scassinare, che non possono essere semplicemente prese a mazzate.
Preparare il colpo
E scassi del genere non si possono fare senza preparazione. Magari occorre andare al laboratorio del fabbro che ha forgiato la serratura e fregargli i progetti. O magari trovare un modo di procurarsi i giusti ferri senza attirare le attenzioni della polizia. Oppure bisogna studiare il luogo del colpo, capire i turni e i percorsi della guardie.
Senza contare che in molti casi è possibile scassinare la serratura con il carisma, cosa che succede più spesso di quanto non si pensi.
Vestirsi da nobile, andare da un fabbro e dirgli che hai perso la chiave del tuo forziere potrebbe bastare a convincerlo a collaborare in buona fede, senza che si renda conto di essere complice in un furto (considera che comunque i fabbri non sono idioti e, in linea di massima, prenderanno precauzioni, magari chiedendo informazioni ai vicini per essere certi dell’identità dell’assistito, ma un bravo truffatore può aggirare problemi del genere).
Infine non sono da escludere scassi collaborativi. È un luogo comune, in d&d, che un martello non è altro che un grimaldello più lento e più rumoroso. Sul rumore posso anche essere d’accordo, ma sulla lentezza no, soprattutto se il barbaro che regge il martello ha un ladro o un fabbro che gli indica dove picchiare per distruggere subito il meccanismo di chiusura.
In una partita, nel caso in cui i giocatori decidano di demolire una porta o un forziere, un ladro o un fabbro esperti dovrebbero poter dare un bonus sensibile al tipaccio che molla effettivamente le mazzate. Il tipo di bonus, ovviamente, dipenderà dal regolamento che giocate, e magari deciderete di far compiere un test di scasso comunque al ladro, per vedere riconosce correttamente la serratura e il sistema di chiusura, ma in caso di successo il vantaggio dovrebbe essere sostanziale se volete aderire al realismo.
Il dado non è tratto
Ma forse allontanarti troppo dalle dinamiche tradizionali di gioco è un qualcosa che ti spaventa o che rischia di rendere infelici i tuoi giocatori. Va benissimo avere dappertutto bauli e porte da scassinare per la gioia del ladro, ma anche in questo caso, ti consiglio di considerare alcuni aspetti di gameplay.
Ripetiamolo per un’ultima volta: non tutti i lanci, nei giochi, sono uguali. Alcuni, in caso di fallimento, non possono essere più ripetuti o, comunque, danno dei notevoli malus. Altri, invece, una volta falliti, possono essere ripetuti all’infinito, fino ad ottenere un successo: una dinamica patetica e noiosa. Molti scassi da gioco tradizionale rientrano nel secondo tipo.
La soluzione migliore è: non fare questi lanci.
Scassi del genere sono successi automatici per il personaggio che ha l’abilità appropriata. In linea di massima dovresti applicare questa filosofia a tutti i lanci del secondo tipo, non solo quelli di scasso (non è raro, nei giochi investigativi, che i tiri per frugare o cercare indizi in una stanza vengano sostituiti da successi automatici, visto che nessuno ama rilanciare un d20 per cinque volte di fila per far procedere l’avventura).
Lascia i lanci per test che, in caso di fallimento, comportino brutte cose, o comunque coseguenze interessanti. Far scattare un allarme, perdere troppo tempo ed essere scoperti, rompere attrezzi, fare una figura di merda con il capo della gilda dei ladri: quello che vuoi. Ma in assenza di situazioni simili, elimina del tutto i test.
Equipaggiamento da ladro fantasy
Come possiamo sfruttare le diverse serrature? Creare abilità specifiche, in un gioco dove lo scasso ha una discreta importanza, può essere un’idea accettabile. Ma, come sempre, è meglio pensare in visione di un’interazione concreta, invece che di un regolamento astratto.
Prendiamo le serrature a chiodi. Magari scassinarle richiede un tiro (o nessuno, come abbiamo visto) in situazioni normali. Ma in un combattimento?
Potresti decidere che ognuno dei singoli chiodi richiede un lancio (non usarne più di tre) e che un fallimento critico, o essere attaccati da un nemico, significa mollare la leva di tensione e far ricadere giù tutti i chiodi scassinati finora. Ora gli altri giocatori devono proteggere il ladro e il combattimento è diverso dal solito.
Il ladro potrebbe avere abilità o oggetti a uso singolo specifici per situazioni simili. Magari può “Rastrellare” i chiodi, e ottiene un malus al lancio di scasso ma in caso di successo tira su due o più chiodi in un colpo solo. O magari ha dell’olio lubrificante che dà un bonus singolo allo scasso. Avete molto materiale per inventare abilità o oggetti simili partendo da quello che abbiamo visto.
Ovviamente, considera di alterare gli elementi reali con il filtro del fantasy. Nel 1600 non avevano trapani elettrici a batteria. Ma magari, nel 1600 del tuo mondo fantasy, allevano delle sanguisughe acide che scavano buchi nell’acciaio. Più lente di un trapano, certo, ma anche più silenziose, e altrettanto facili da usare… se sai come funziona quella specifica serratura. Senza contare che bisogna allevarle e portarsele dietro senza farle morire. E qui, magari, entrano in gioco altre abilità spesso snobbate da ladri e gangster dei giochi, tipo affinità animale o cose simili.
Scassinatori maghi
Considerazioni simili si possono fare per gli incantesimi di scasso. In una serratura con guardia, lo scasso deve essere un qualche tipo di forza telecinetica rotatoria, che se ne frega delle guardie e ruota comunque il meccanismo. Ma un incantesimo simile non funzionerebbe per niente con serrature a leve o a chiodi.
Magari occorrono incantesimi diversi o… magari sono serrature nuove, appena inventate dal Leonardo da Vinci nano del tuo mondo, e sono a prova di magia. Mi piace l’idea di un ingegnere che inventi macchine che rendono inutili gli incantesimi dei maghi, senza usare controincantesimi, cristalli o maledizioni, ma con sistemi meccanici fatti su misura.
Come inventare una serratura magica
Nel medioevo e in ogni periodo precedente la rivoluzione industriale, non c’erano proprio modelli standard uguali dappertutto per componenti e ferramenti vari. Ogni serratura poteva essere un modello unico non solo per le guardie, ma per forma e dimensione. Rubare libri, diari e progetti ai fabbri della città dovrebbe dare bonus o, addirittura, sbloccare l’abilità di scassinare nuovi tipi serrature.
E, a proposito di nuovi tipi di serrature. In un mondo con magia, mutanti e tecnologie fantascientifiche, nulla ti vieta di inventarne di nuove. Cerca di inventarle con la prospettiva del tizio che vuole proteggere la propria roba e non dello scassinatore, cercando di prevenire le falle più critiche. Ah, e prima di fare cose complicatissime diffuse dappertutto, chiediti se una merdosa serratura a guardia potrebbe fare lo stesso lavoro in modo più economico. Le cose fighe sono belle, ma se sono inutili, diventano velocemente stupide.
Come scassinare una serratura a conchiglia
E a proposito di cose stupide: vediamo qualche esempio e come renderlo più accettabile.
In un mondo fantasy a tema marinaresco, non è raro vedere che vengono utilizzate grosse conchiglie bivalve a mo’ di forzieri. A volte queste conchiglie, specie nelle storie più infantili, possono avere un carattere da animale domestico, in grado di riconoscere il padrone e dimostrargli affetto.
Si apre quando il padrone, che riconosce, glielo ordina e resta chiusa per gli altri. Su due piedi non sembra una pessima idea. Potrebbe rompere le palle se il proprietario muore e gli eredi non riescono ad accedere ai suoi averi, ma casi del genere esistono già con casseforti a combinazioni (cose che possono dare lavoro ai fabbri, non a caso).
Ma a un’occhiata più approfondita ci sono dei problemi gravi di sicurezza. Punto primo: la conchiglia è viva, quindi deve bere e mangiare per sopravvivere. E, in questo caso, gli organi per le funzioni vitali sono rinchiusi assieme al tesoro da custodire. Se un ladro ruba la conchiglia e non sa come aprirla, può aspettare qualche ora che si apra per mangiare e fregare il contenuto.
Ma magari il ladro ha fretta. Facciamo finta che per qualche ragione non possa sfondare il guscio a mazzate, o aprirlo con un piede di porco.
Potrebbe prendere una siringa piena di anestetico per cavalli, infilare l’ago tra le valve e mettere a nanna il mollusco. O se non c’è modo di infilarci un ago, fare un buchino col trapano prima di iniettare.
Come correggere i problemi?
Bisognerebbe installare un sistema per fornire nutrimento al mollusco senza aprire le valve della conchiglia. Questo non può prevenire il fatto che possa essere affamato comunque fino ad aprirsi, ma se usiamo scrigni viventi, purtroppo è un problema irrinunciabile. A meno che il povero mollusco non sia stato sottoposto a qualche orrenda mutazione genetica e ora può nutrirsi solo attraverso l’apparato installato all’esterno.
Un altro accorgimento importante è installare un qualche meccanismo di blocco meccanico alle valve, in modo che se il mollusco muore o sviene non possano liberarsi più. Tanto il proprietario, in caso di morte del mollusco dovrà comunque comprarsi un nuovo forziere-conchiglia, e quindi spaccarlo per recuperare il contenuto non è un problema.
Certo, viene da chiedersi perché non usare lo stesso meccanismo su un normale forziere ed evitarsi lo sbattimento di nutrire e accudire una bestia del genere.
Una risposta possibile è “manca il materiale per fare forzieri: non ci sono né alberi né metalli, ma solo conchiglie qui”. Ma è una risposta che se sviluppata fino in fondo cambia radicalmente il mondo (o lo rende stupido).
Conchiglioni e mollusconi
Magari le conchiglie forziere non servono a contenere qualunque tipo di bene. Ma beni specifici, che necessitano questo molluscone per essere creati o custoditi. I computer hanno password a proteggerli, ma non puoi infilarci dentro i tuoi gioielli, così come con i motorini d’accensione delle automobili e un sacco di altre cose.
Magari queste conchiglie sono delle periferiche di output di giganteschi sistemi bio-informatici: dei computeroni creati con cervelli e altri organi mutati di vari animali.
Per memorizzare e trasportare i dati, il formato standard sono queste perle che possono essere scritte e lette sono dai conchiglioni. Chiaramente per proteggere la privacy e i dati sensibili, i conchiglioni vengono fissati a uno scoglio e sono chiusi con sistemi di sicurezza che possono essere aperti solo dal tecnico-allevatore che l’ha addestrata. O che ha la giusta chiave ormonale. Quello che vi pare.
In questo caso, uno scasso discreto invece che andare di mazza e piede di porco avrebbe senso. Magari una spia industriale vuole rubare dati senza che nessuno se ne accorga o, peggio, scambiare una perla con un’altra piena di dati falsi e mandare in rovina aziende nemiche.
Uno scassinatore esperto di medicina animale e farmacologia potrebbe creare un farmaco in grado di “sballare” la conchiglia e farle mollare la presa, senza attivare il meccanismo di blocco. O magari potrebbe usare un ferretto lungo, a mo’ di grimaldello, per infilarlo, attraverso le valve chiuse, nella “gola” del mollusco e attivargli il riflesso del vomito.
Oppure potrebbe bio-hackerarla in qualche modo: farle stampare centinaia di perle e riempirla a tal punto da farle aprire le valve. O fregare il sudore del tecnico allevatore per ingannare l’olfatto della conchiglia e convincerla ad aprirsi. O quello che ti pare. Il mondo è il tuo conchiglione.
Come scassinare le miniere di Moria
Come avrete capito il Signore degli Anelli ha un posto speciale nel mio cuore. E, tanto per cambiare, torniamo in uno dei miei luoghi preferiti: Moria. E non preoccupatevi, questa volta non è per chiederci cosa mangiano o come fanno la birra se vivono sotto terra. Questa volta vedremo come funzionano i sistemi di sicurezza di Moria. Vedremo i disegni magici.
Sapete tutti come funzionano le porte di Moria, ma nel caso siate archeologi del futuro che non sanno nulla di questa epoca: le porte di Moria sono disegnate su una superficie di roccia piatta, senza fessure o serrature. Se dici la parola magica, diventano vere e si aprono (ora, mi raccomando, infilatemi nella sala principale di un museo prestigioso, tipo il Louvre del futuro, o gli Uffizi marziani, o quello che è).
Ora, il fatto che i nani abbiano anche scritto un indovinello sulla porta per aiutare ladri e tossicodipendenti ad entrare all’interno non è una grandissima idea, ma per il resto un sistema di sicurezza del genere sembra una vera figata.
Pennarelli magici
In un mondo in cui, diversamente dal Signore degli Anelli, la magia è molto diffusa (alla Skyrim, per capirci), sarebbe molto meno utile. Magari un ladro può comprare un pennarello magico e, invece di perdere tempo a indovinare la parola magica, disegnare la sua porta privata per entrare e cancellarla una volta fuggito per non lasciare tracce. Ma qualcuna resta e la polizia scientific… ehm, magica, può rilevare tracce del genere e risalire al negozio che l’ha venduta, eccetera eccetera.
Teoricamente una combinazione a parola magica potrebbe essere violata di forza bruta, come una cassaforte, ed essere aperta a furia di provare parole a caso. E un compito del genere sembra qualcosa di più indicato per un computer o un robot o, magari in un fantasy, per un omuncolo o un famiglio.
Un altro metodo di scasso, dipende dal funzionamento meccanico della magia. Se ogni suono emesso dalla voce “muove” un pezzetto di incantesimo fino a lanciarlo, un mago con una buona abilità a individuare gli incantesimi, potrebbe scassinarla provando a dire lettere a caso fino a sentire un piccolo “movimento” magico e trovando, così, la prima lettera della parola magica. A questo punto si tratta di dire sillabe a caso che inizino con quella lettera, fino a sentire un altro movimento e così via fino a ricostruire la parola magica per intero. Un misto tra magia e scasso di serrature a chiodi, per intenderci.
Errore: la password richiede almeno un carattere speciale
Tornando a Moria, però, abbiamo comunque delle criticità. E sono tutte legate al fatto che un sistema di sicurezza del genere, che può essere ottimo in molti contesti, non sembra l’idea migliore per le porte di un’immensa città-nazione.
Luoghi del genere tendono ad essere frequentati da moltissimi mercanti e viaggiatori e il fatto di dover dire la password ad alta voce non sembra molto efficace per tenerla in segreto. Senza contare che servirebbe qualche sistema per cambiarla saltuariamente, e usare parole senza senso sarebbe preferibile rispetto a parole normali… insomma tutto quello che vale per le password moderne.
Ma un sistema simile, per porte interne della casa, forzieri e tutte quelle cose a cui si può dire la password senza essere nella pubblica via, potrebbe funzionare bene e prevenire molte forzature, togliendo fessure, cardini e altre cose che possono essere sfruttate per aprire la porta.
Come scassinare un nodo
Chiudiamo con un esempio tipico della mitologia antica: le corde magiche. Una corda impossibile da tagliare, chiusa con un nodo molto complesso, o addirittura magico, che si reintreccia mente lo strecci, potrebbe avere un sacco di usi, tra cui la sicurezza.
Una cassa chiusa con tre giri di una corda simile, tipo regalo di natale, potrebbe diventare un grosso problema. Ovviamente il diavolo è nei dettagli. Come funziona questa magia? Che limiti ha? Come fa il proprietario della cassa ad aprirla?
Risposte diverse a queste domande daranno situazioni diverse. Proviamo a rispondere a una e seguire le conseguenze. Come fa il proprietario ad aprire la corda?
Magari è un mago e sa come snodarla. O forse suona un piffero magico e la corda si snoda tipo serpente davanti all’incantatore.
Ma basiamoci sull’estetica degli illusionisti: la chiave è un altro pezzetto di spago. Lo leghi su un punto qualunque della corda, lo snodi e la corda si apre magicamente lì, come se terminasse a uno dei capi del nuovo pezzetto, senza alterare il nodo magico di chiusura.
Una serratura, mille metodi di scasso
La corda è in qualche modo programmata magicamente per rigettare qualunque pezzettino di corda che non sia la chiave corretta. Come fa a riconoscerlo? Magari ha una qualche memoria omeopatica dell’oggetto. Il pezzetto chiave è stato tagliato dalla corda prima di incantarla e la corda “riconosce” un proprio pezzo anche se è stato tagliato. Una soluzione, in questo caso, sarebbe sfruttare gli avanzi di corda che sporgono dal nodo e adattarli (incantarli?) per farli diventare una chiave e annodarli da qualche parte.
O magari prendere un’altra corda magica indistruttibile che si annoda da sola, infilarla tra gli occhielli del nodo magico che chiude la cassa e sfruttare la forza bruta della propria corda magica per snodare l’altra. Una specie di combattimento magico.
Chiaramente riserva metodi simili solo a quando è necessario scassinare e lascia sempre la possibilità di distruggere. Anche perché se davvero è possibile creare corde immuni ai tagli e agli strappi, la gente ci farebbe armature e vestiti per diventare invulnerabili (magari è proprio quello che vuoi fare per la tua avventura, ma pensa anche a modi per annullare questo vantaggio. La gente del tuo mondo lo farebbe).
Esercizi
Vediamo di consolidare quanto detto con un paio di esercizi molto semplici. Ho scritto un discreto numero di post sul worldbuilding, ognuno coi suoi esercizi, e chi mi segue, ormai, dovrebbe avere una bella lista di mondi e dettagli inventati. Partite da uno dei vostri mondi.
Se invece sei qui per la prima volta (o mi leggi, ma non hai provato a fare nessun esercizio: un ottimo metodo per perdere tempo senza migliorare), usa questa premessa inventata.
In un finto medioevo fantasy, ci sono i maghi che possono connettersi telepaticamente con determinati animali e prenderne il controllo. Per legarsi con gli animali occorre fare un rito al chiaro di luna piena. A quel punto si può ordinare all’animale di fare qualunque cosa nelle sue possibilità, anche autolesionista o suicida. Un animale può essere controllato da un solo mago per volta e se un nuovo mago si lega a un animale, il legame vecchio si spezza.
Il resto dei dettagli, se serviranno, li inventerai tu. Ah, niente conchiglie, ovviamente! Sono tutte immuni a questo controllo: inventa qualcosa di originale, non partire dagli esempi che ho proposto sopra.
Ok, prendi il tuo mondo o quello che ti ho proposto. Pronto?
- Inventa almeno una quest in cui è necessario scassinare una serratura (sfondarla è fuori questione) ed elabora i diversi passi di preparazione per raggiungere l’obiettivo. Alcuni saranno alternativi o addirittura esclusivi. Inserisci personaggi interessanti e conflitti tra fazioni in questi step, come suggerito in questi due post su conflitti e fazioni.
- Inventa una serratura che sfrutti gli elementi sovrannaturali o comunque fantasy della tua ambientazione per creare sistemi di sicurezza. Pensa a come vengono scassinati o aggirati più comunemente e quali accortezze vengono prese da chi può permetterselo.
Scassinatori, grimaldelli e tesori
A conti fatti mi pare ovvio che nei giochi di ruolo c’è spazio per gli scassinatori. Ma come moltissimi elementi criminali, conoscere la realtà dei fatti e usarla come base, senza dimenticare le considerazioni relative al gameplay, è un ottimo modo per offrire avventure originali e verosimili che permetteranno ai giocatori di immergersi al meglio nei dettagli del tuo mondo. E modificarli coi filtri del fantasy e della fantascienza ti dà letteralmente infinite possibilità.
Stessa cosa, ma ancora più facile, per libri e narrativa lineare in generale. Nei prossimi post vedremo altre attività criminali da giochi di ruolo, sarà divertente. Fate gli esercizi.