Nel 2004 la città di Granby viene assalita da un carro armato fatto in casa: il killdozer di Marvin Heemeyer.
L’attacco distrugge tredici edifici e causa sette milioni di dollari in danni. Marvin Heemeyer è un uomo senza trascorsi criminali, a detta di tutti un lavoratore onesto e tranquillo. Cosa ha spinto una persona apparentemente ragionevole a fare dal vivo un’azione degna di GTA?
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Chi era Marvin Heemeyer
Si sa poco di Marvin. Si trasferisce nella cittadina di Granby all’inizio degli anni ’90 e compra un terreno a un’asta. Marvin mette su un’officina meccanica specializzata nella riparazione di marmitte, e l’attività ha subito successo. L’unico problema è la mancanza di collegamento alla strada, ma i terreni attorno all’officina sono abbandonati e pianeggianti. I clienti possono guidarci attraverso senza troppe preoccupazioni.
I proprietari della Mountain Park Concrete, una fabbrica di calcestruzzo, tentano di comprare l’attività di Heemeyer. Lui rifiuta ogni offerta e continua il suo lavoro. Ogni tanto si lamenta del fatto di non riuscire a mettere su famiglia. Ma la sua officina va alla grande e si è fatto dei nuovi amici, in città. Va in chiesa tutte le domeniche e i conoscenti lo definiscono affabile e gentile.
Nel 2001 iniziano i problemi. Il Comune riqualifica i territori della città e assegna i lotti abbandonati attorno all’officina di Marvin alla fabbrica di calcestruzzo. L’unico modo per raggiungere la strada è passare attraverso il terreno della fabbrica, ma il permesso gli viene negato. A detta di Marvin i proprietari della fabbrica ce l’hanno con lui per aver rifiutato le loro offerte in passato.
La lotta con il Comune
Marvin Heemeyer non si dà per vinto e presenta le proprie ragioni in Comune. Chiede che venga costruita una strada di collegamento alla via principale, ma il Sindaco Dick Thompson rifiuta ogni richiesta. A questo punto Marvin tenta con una raccolta di firme, ma il piano non ha successo. A sua detta, una campagna denigratoria da parte di Sky-Hi News, il giornale locale, gli rovina l’immagine.
Marvin torna al piano originale, ma questa volta propone di accollarsi lui i costi di costruzione della strada di collegamento. La sua officina gli ha permesso di mettere da parte qualche soldo e Marvin li spende per comprare catrame, attrezzature varie, e un bulldozer. Inizia a costruire la strada. Il Comune blocca l’operazione e minaccia di multarlo con cifre esorbitanti se proverà a continuare i lavori.
Intanto i lavori per la costruzione della fabbrica continuano. Durante delle operazioni di scavo, gli operai della fabbrica distruggono i tubi che collegano l’officina alle fogne della città. Marvin tenta di ricollegarli, ma le fondamenta della fabbrica gli impediscono di portare a termine il lavoro. Il Comune interviene prontamente e multa Marvin per non avere degli scarichi fognari a norma nella sua officina.
La costruzione del killdozer
Dopo l’ennesima sconfitta l’uomo apparentemente getta la spugna e chiude l’officina. Spende le notti rinchiuso lì dentro, ogni tanto lo passa a trovare qualche amico. È scontento, dice che vorrebbe distruggere la fabbrica, ma nessuno pensa che parli sul serio. Quello che i suoi amici non sanno è che Marvin Heemeyer ha deciso di vendicarsi a modo suo. Un po’ come Ned Kelly che passa mesi a lavorare sulle armature antiproiettile fighissime per sé e i suoi complici, anche Marvin si dà alla metallurgia. Ma invece di forgiare armature, lavora sul suo bulldozer.
Le modifiche gli richiederanno quasi un anno e mezzo di lavori, il risultato è quello che la stampa chiamerà killdozer. Alcune delle caratteristiche principali del mezzo:
- Una corazza attorno a motore e abitacolo in cemento rivestito da due strati di acciaio spessa quasi un metro.
- Tre telecamere rivestite da dieci centimetri di vetro antiproiettile, dotate di tubo di aria compressa per eliminare polvere e condensa. Le telecamere sono collegate a due monitor dentro l’abitacolo.
- Tre mitragliatici pesanti piazzate in punti strategici e protette da lastre d’acciaio.
- Un sistema di aria condizionata in modo da non far cuocere né soffocare il pilota dentro la corazzatura.
Durante la costruzione Marvin registra vari nastri dove espone le sue motivazioni, non sempre lucidissime. Spiega che Dio sarebbe dalla sua parte. Grazie al suo aiuto, gli amici che lo sono venuti a trovare e hanno visitato il garage non si sono accorti di nulla. Inoltre la mancanza di una famiglia lo rende il candidato perfetto a portare a termine questa missione divina. “A volte un uomo ragionevole deve fare cose irragionevoli.” Dice in una delle sue ultime registrazioni.
L’assalto alla città
Il mattino del 4 giugno 2004 Marvin Heemeyer monta nell’abitacolo del bulldozer, attiva la sua gru fatta in casa e cala l’armatura corazzata sopra al mezzo. Non ci sono porte per uscire o entrare: non gli servono. Il condizionatore soffia aria fresca, le telecamere funzionano, e ha con sé centinaia di munizioni e provviste per giorni.
Il killdozer sfonda le pareti dell’officina, si dirige contro la fabbrica di calcestruzzo e la rade al suolo. La scia di devastazione prosegue nel centro della città. Qui Marvin, dopo aver distrutto decine di auto, fa crollare il Municipio. Le vittime successive sono la redazione del giornale, e le case di giudici e assessori che avrebbero deliberato contro di lui.
La polizia interviene e apre il fuoco, ma la corazza del killdozer è impenetrabile. Gli agenti provano senza successo a staccare le telecamere, o trovare una fenditura per sparare nell’abitacolo. Lanciano una granata fumogena nel tubo di scarico, ma il killdozer non si ferma e distrugge le auto della polizia. Come ultimo tentativo viene inviato un altro bulldozer a fermare la macchina da guerra di Marvin. Ma il mezzo non corazzato, troppo leggero, viene lanciato fuori strada dal killdozer che continua la sua marcia di distruzione.
Questa la Wang, il sindaco di Granby, in un’intervista successiva all’attacco. “Sembrava una cosa uscita da un film di Mad Max, ma fatta meglio. Era spaventosa e enorme.”
La fine di Marvin Heemeyer e del killdozer
Il governatore del Colorado, allertato dell’attacco, valuta se inviare un elicottero anticarro a Granby per porre fine alla minaccia. Ma la vicenda si conclude in modo diverso…
Marvin Heemeyer sta distruggendo un negozio di ferramenta che apparterrebbe a un suo nemico. Il killdozer, coperto di detriti, sfonda il pavimento dell’edificio e si blocca, il motore si spegne. Poliziotti e agenti SWAT circondano il mezzo e sentono uno sparo echeggiare dall’abitacolo. Spenderanno le successive dodici ore a tentare di aprire un varco nella corazza. Dopo tre tentativi falliti con la dinamite, gli agenti usano una saldatrice ossiacetilenica (una specie di spada laser) e riescono ad entrare. All’interno trovano il cadavere di Marvin, che si è sparato in testa.
La notizia fa il giro del mondo e molta gente simpatizza con Marvin e la sua crociata contro la burocrazia. La stampa battezza il carro armato col nome di killdozer, ripreso da un racconto di fantascienza di Theodore Sturgeon. Nella storia un antico spirito malefico possiede un bulldozer industriale e inizia a seminare morte e distruzione.
Dopo circa un anno, le autorità decidono di far smantellare il killdozer. I pezzi vengono dispersi in una dozzina di discariche diverse per impedire a ammiratori e potenziali emulatori di prendere souvenir.
Marvin Heemeyer: eroe o terrorista?
La vicenda di Marvin, a prima vista, non può che suscitare simpatia per aver portato a termine quello che molti di noi si limitano a sognare. In tutto il mondo persone hanno omaggiato l’impresa dedicandogli canzoni e video celebrativi. Alcuni si sono addirittura tatuati il suo carro armato fatto in casa.
Uno dei punti di forza di Marvin è il fatto di non aver causato nessun morto o ferito (tranne sé stesso). Secondo i suoi fan, non sarebbe stato possibile causare una simile distruzione senza uccidere nessuno, a meno che questo non fosse stato il suo piano fin dall’inizio.
Effettivamente Marvin non apre mai il fuoco contro persone e non investe gli agenti che gli sparano o si arrampicano sul carro. Ma d’altra parte ha svuotato vari caricatori di mitragliatrice contro delle taniche di propano vicino alla sede del giornale Sky-Hi. A detta dei poliziotti coinvolti, un’eventuale esplosione delle taniche avrebbe potuto causare morti e feriti nel raggio di 800 metri.
Al di là dei metodi di Marvin, un altro punto a suo favore, è l’odiosità dei suoi avversari. È terribile vedere come un’amministrazione apertamente maliziosa rovini la vita a un uomo onesto. Ma anche qua, col passare del tempo, è uscita un’immagine meno parziale di quella ricostruita inizialmente dai notiziari.
La versione dei “cattivi”
Alcune persone sostengono che l’officina di Heemeyer era comunque raggiungibile in auto. Secondo loro tutte le proteste sarebbero nate dal suo odio irrazionale verso la fabbrica. L’idea di creare una zona industriale sui dei lotti abbandonati si era rivelata molto redditizia. Forse Heemeyer non riuscì ad accettare che qualcun altro gli “portasse via” quel successo che meritava soltanto lui. La fabbrica gli aveva fatto offerte generose a cui lui aveva rilanciato con prezzi irragionevoli per il valore della sua proprietà.
Uno dei destinatari della sua vendetta, il signor Wang, sindaco di Granby, non era ancora stato eletto quando il consiglio Comunale rifiutò le richieste di Marvin. Il sindaco che gli disse di no, Dick Thompson, era morto di malattia alcuni mesi prima dell’attacco.
Anche la storia dello scarico fognario ha un risvolto grigio (o meglio, marrone). Marvin, fallito il tentativo di riallacciarsi alle fogne, ha iniziato a gettare i suoi scarichi in un canale di irrigazione. I proprietari del canale e dei campi circostanti non c’entravano nulla con la fabbrica di calcestruzzo o con le sue sfortune.
Brower, uno dei giornalisti di Sky-Hi News che avrebbe infangato l’immagine di Marvin, ha commentato la distruzione della redazione del giornale. “Ero spaventato per mia moglie e mia figlia, viviamo a trecento metri dalla sede del giornale e Marv conosceva il mio indirizzo. Ero sicuro che si sarebbe diretto lì. È stato un atto di terrorismo.”
Al netto delle notizie, mi sembra che Marvin non fosse l’eroe romantico alla Convoy che mi piace immaginare che sia. Probabilmente era uno squilibrato che ha ricevuto delle ingiustizie. Ma si è vendicato in larghissima parte di nemici immaginari che non gli avevano fatto nulla. Comunque è innegabile che fosse pieno di risorse e forza di volontà.
Altri carristi improvvisati
Costruire un carro armato e scatenare il pandemonio in città è un istinto connaturato nel cervello umano da decine di migliaia di anni. Ovviamente Marvin Heemeyer non è stato l’unico a cimentarsi in una simile impresa.
Gli altri casi che ho trovato, però, hanno risvolti più tragici o decisamente più ridicoli. Inoltre nessuno degli improvvisati carristi sembra raggiungere la statura morale (non proprio altissima) o l’ingegnosità di Marvin Heemeyer.
Nel 1994 Shawn Nelson, un veterano, rubò un carro armato da una base militare a San Diego e seminò il panico in città. All’origine ci sarebbe stato un raptus violento causato dalla morte della fidanzata per overdose.
Anche in questo caso, l’unico morto nell’attacco è stato il criminale. Un gruppo di soldati e poliziotti, dopo essere montati sul carro, sono riusciti ad aprire l’entrata nell’abitacolo. Shawn, invece di arrendersi, accelera per farli cadere, ma i poliziotti gli sparano e lo uccidono
Altri casi
Nel 2008, a Gerusalemme, Houssam Duwait, un cittadino israeliano di origini arabe, ha rubato un bulldozer. Ha ucciso tre persone, e ferite molte altre, prima di essere ucciso dalla polizia. A causare il gesto sarebbe stata, di nuovo, una malattia mentale. Secondo i parenti, e l’ex ragazza di origini israeliane, Duwait non era interessato a nazionalismo e religione, ma era paranoico e instabile.
L’ultimo caso che vediamo oggi ci riporta in Italia. Chi non si ricorda di Tanko, e dei ventiquattro aspiranti terroristi/secessionisti arrestati dai Carabinieri nel 2014? Questa volta invece di uno squilibrato abbiamo più di venti adulti a cimentarsi nell’impresa. Assieme decidono di modificare una ruspa con corazza e un cannoncino da dodici millimetri per ottenere l’indipendenza del Veneto. Un piano perfetto.
Purtroppo quando si è in troppi a cospirare tipicamente i piani perdono in discrezione. I carristi nostrani si fanno scoprire e arrestare prima di poter esprimere la loro creatività criminale nel centro di Venezia. Uno dei cospiratori è stato appena condannato a due anni per associazione sovversiva.
La morale della storia? La vita è bella e a ogni porta che si chiude si apre una finestra, o almeno un buco nel muro. Non fate come Marvin Heemeyer. Ma se proprio proprio dovete farlo, allora fate Marvin Heemeyer: agite da soli e non fate male a nessuno. Se non altro vi dedicheranno qualche canzone metal su youtube.
Per me ha fatto benissimo. Io avrei anche ammazzato gli agenti che i poliziotti americani sono delle teste di cavolo.