Babbo Natale vive al polo nord, sa tutto quello che fanno i bambini durante l’anno, ha una slitta volante e può resuscitare i cadaveri… Eh? Cosa?
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Alberi, regali e bambini sottaceto
Oh oh oh, buone feste! Ormai qui su Gondor Calibro 9 è una tradizione cercare criminali e truffatori natalizi per le feste.
Per l’articolo di quest’anno avevo trovato quella che sembrava la rapina di Natale perfetta. Ma ha un finale decisamente poco natalizio, con un mare di cadaveri crivellati di colpi. Quindi ho pensato di scegliere un fatto più in linea con la festività: Babbo Natale.
Che fa risorgere i morti.
Morti sottaceto, ovviamente.
Uccisi da un serial killer cannibale.
Ok, andiamo con ordine.
Chi è davvero Babbo Natale?
Babbo Natale è ispirato a una serie di figure folkloristiche che provengono da diverse tradizioni, come Odino e la sua caccia selvaggia, o il Father Cristhmas ubriacone e vestito di verde del rinascimento inglese. Tutti barboni invernali che danno regali ai bambini (soprattutto Odino, se ricordo bene), e che non c’entrano molto col cristianesimo.
Ma c’è un Santo Cristiano che ha contribuito alla moderna immagine di Babbo Natale. San Nicola di Bari (o San Nicola di Myra, o San Nicolò, o… vabbè, ha più nomi di Gandalf il Bianco).
La figura di San Nicola, protettore dei bambini e portatore di regali, è stata ripresa dagli olandesi e trasformata in Siinterklaas, che assomiglia davvero a un antenato seicentesco di Babbo Natale.
Ma chi era San Nicola? Faceva una lista dei bambini buoni e dei cattivi? Portava regali? Aveva delle renne, una slitta magica e un entourage di elfi?
Chi era davvero San Nicola?
San Nicola di Bari nasce, ovviamente, in Turchia. A Bari ci arriverà più tardi, circa settecento anni dopo la sua morte, quando dei marinai baresi trafugano portano in salvo i suoi resti.
Dicevamo, San Nicola sarebbe nato a Patara, una città sulle coste turche, attorno al 270. Dico sarebbe perché non abbiamo quasi nessuna notizia su di lui scritta dai contemporanei. A rendere più piacevole la questione, poi, c’è il fatto che Nicola, a quanto pare, era un nome ben diffuso in Turchia a quei tempi, e alcune informazioni potrebbero riferirsi a un monaco Nicola vissuto 200 anni dopo. Quindi il grosso delle storie che sappiamo su di lui, sono state scritte molti anni dopo la sua morte. Ma diamole per buone lo stesso.
I genitori di Nicola erano dei ricchi greci cristiani. Ma muoiono quando lui è piccolo e lo zio, vescovo di una città lì vicina, lo ordina prete dopo aver notato la sua fede.
La prima babbonatalata
San Nicola a questo punto inizia a girovagare e compie la sua prima e più importante babbonatalata. Un padre di famiglia è pieno di debiti a causa di operazioni speculative andate male. E, ora che non ha la dote per far sposare le tre figlie, sarà costretto a scegliere l’unica alternativa.
Farle prostituire, ovviamente.
San Nicola sente il padre che annuncia la bella notizia e le bambine che piangono disperate e lo implorano di ripensarci. E quindi fa la cosa che farebbe ognuno di noi in questo caso. Prende un sacco dei quattrini che ha ereditato dai genitori e lo lancia, attraverso la finestra, verso la famiglia.
Ora il padre può pagare i debiti e far sposare le figlie: nessuno deve più prostituirsi.
A quanto pare regala ai poveri una buona quantità della sua eredità, ma in modo meno stealth e natalizio.
Per finire avrebbe fatto un viaggio in Terra Santa. Durante la traversata in mare, una tempesta stava per distruggere la nave, quando San Nicola rimprovera ferocemente le onde, che si calmano.
Il furto delle ossa di San Nicola Babbo Natale
Di ritorno dalla Terra Santa, San Nicola diventa vescovo della città di Myra, in Turchia e, durante le persecuzioni di Diocleziano, viene imprigionato e torturato.
Ma con il nuovo imperatore, Costantino, le cose per i cristiani si mettono decisamente meglio e San Nicola inizia a girare per la sua regione e fare un sacco di Miracoli.
Parteciperà addirittura al concilio di Nicea, dove prende a schiaffi Ario, un sacerdote eretico. O forse non è vero niente, o solo la parte in cui ha partecipato al concilio. O forse solo quella degli schiaffi.
Come ho già detto le informazioni certe su San Nicola ammontano a 0.
Muore attorno al 340 a Myra. Ma come Papa Giovanni Paolo II o Ned Kelly, il rapinatore australiano, le sue avventure non sono ancora finite.
Nel 1071 l’impero bizantino è incalzato dai turchi. Spostano le reliquie di San Nicola dall’isola vicino a Pitara dove era sepolto dentro le mura di Myra. Ma per molti fedeli questo non basta.
Così 66 marinai partono da Bari con una missione: trafugare le ossa del santo. A quanto dicono alcuni studiosi, avrebbero temuto ripercussioni sia dalla popolazione locale, che dal santo e dai suoi poteri occulti.
Il colpo, però, va a segno e le ossa vengono portate a Bari (a parte qualche ossicino che viene recuperato, l’anno dopo, dai veneziani). A quanto pare il governo turco nel 2008 ha fatto richiesta formale che gli venissero restituite le ossa del loro santo. Ma da quel che ho visto, la richiesta si è risolta nel nulla.
Nel 2017, un archeologo, invece, avrebbe trovato le vere ossa di San Nicola in un’altra tomba in Turchia. Secondo degli irlandesi, le vere ossa di San Nicola, invece, sono in una chiesa irlandese. Eccetera, eccetera…
San Nicola e il senso di Babbo Natale
Ma torniamo a quando San Nicola era ancora vivo, era sacerdote e faceva i miracoli.
Una volta salva tre Myresi innocenti che stavano per essere giustiziati. Acchiappa il braccio del boia prima che molli il fendente e inizia a strillargli contro (tipo come aveva fatto con le onde). Accusa il giudice che ha emesso la sentenza di essere corrotto e dice che lo denuncerà all’imperatore. Il boia molla la spada e se ne va con la coda tra le gambe. E fin qui è un gesto cazzuto, ma niente di miracoloso.
Ma poi, visto che l’imperatore non è davvero convinto della sua storia, gli appare in sogno e lo minaccia di mandarlo all’inferno se non rilascia i tre prigionieri. Costantino, il giorno dopo, obbedisce.
Ovviamente esistono moltissime varianti di questa storia (in molte versioni sono due storie separate: una volta salva tre prigionieri, e una volta compare in sogno alla gente per motivi separati).
Ma questo miracolo, per quanto apparentemente poco natalizio, ci fa scoprire un altro potere di san Nicola: il senso di Babbo Natale, che gli permette di distinguere i buoni dai cattivi, come ha fatto con i tre prigionieri e il giudice.
Inoltre può apparirti in sogno e darti tremende visioni infernali… che immagino sia un potere molto utile per tenere gli elfi in riga.
San Nicola necromante
Ma passiamo al miracolo che stavate aspettando: il miracolo della necromanzia.
Abbiamo già visto che San Nicola era celebre per la generosità e per il fatto che aiutasse le bambine in difficoltà. E in effetti, mentre è Vescovo, avrebbe gironzolato per le campagne attorno a Myra aiutando la gente povera e affamata.
Una regione viene colpita dalla carestia. Tre bambini affamati bussano a casa di un macellaio e chiedono da mangiare. Il macellaio li fa entrare, ma poi li uccide, li fa a pezzi e li mette in salamoia in modo da rivenderli come pesce.
Qualche giorno dopo, San Nicola passa di lì e decide di comprarsi qualcosa da mangiare. Ma quando il macellaio gli serve i bambini grigliati, San Nicola se ne accorge col suo Senso di Babbo Natale.
Chiede al macellaio dove ha conservato la carne, sperando che questo lo porti a confessare. Ma il macellaio cannibale, a quanto pare, riesce a resistere all’imbarazzo di una menzogna e lo accompagna sul retro, dove c’è il barile di carne in salamoia.
San Nicola allora ricompone i pezzi fino formare i bambini e, sfruttando l’occulto potere del signore, riporta la vita dentro la carne decomposta e intrisa di sale e aceto. I bambini tornano in vita.
Il macellaio assistito al miracolo, si pente sinceramente e promette di condurre una vita virtuosa e non uccidere più bambini. Per Babbo Natale è sufficiente.
Regali e carbone
Questa storia assurda, da molti studiosi, è da considerarsi spuria (a differenza del suo potere di comparire in sogno e rimproverare le tempeste fino a farle sparire). E, per essere precisi, esistono davvero tante varianti di questa storia. Il macellaio a volte è un oste, o i tre bambini vengono sostituiti da tre studenti, o altri piccoli cambiamenti del genere.
Alcuni studiosi sostengono che l’origine di questa storia sia dovuta a un errore di traduzione di una sua biografia. Nel testo originale si parlava del miracolo in cui salva i tre prigionieri che vengono definiti “tre innocenti” in greco, ma in latino sarebbe stato tradotto “tre bambini”.
L’errore ci sta pure. Ma il barile di bambini sottaceto, il macellaio che li vende come prosciutto e il finale col mostro di Firenze che diventa buono da dove vengono?
Mi spiace, ma credo che questa storia sia esattamente vera come tutte le altre. Babbo Natale è un necromante e ha il potere di far risorgere i morti.
E quindi se da bambini gli avete mai chiesto di riportare in vita la nonna o il cane spariti prematuramente e non è successo niente, ora sapete il perché. Non siete stati abbastanza buoni.
Oh! Oh! Oh! Buone feste e felice anno nuovo!