Come aggirare il proibizionismo americano: una Top 5

Vuoi ubriacarti, ma sono i ruggenti anni ‘20 in America e c’è il proibizionismo? Niente panico, ecco una top 5 dei metodi per aggirare il proibizionismo americano.

Il proibizionismo

Nel 1920 gli Stati Uniti proibiscono il consumo di alcol. I vantaggi sono evidenti:

Una vita senza alcol è una vita più sana, più intensa e più lunga.

Esistono passatempi più divertenti, salutari e proficui di sbronzarsi a merda assieme ai compari ubriaconi.

Una nazione che bandisce collettivamente l’alcol non può che diventare migliore.

O almeno, in teoria sarebbe così.

In realtà, milioni di americani, animati dal patriottismo e dalla voglia di bere, fanno quello devono fare gli uomini giusti di fronte a una legge sbagliata.

Tutti abbiamo visto film di gangster anni ‘20, con i gessati e i mitra dentro le custodie di violoncello, che spacciano alcol illegale. Su questo blog abbiamo visto un sacco di storie su spacciatori idioti o geniali, e gli spacciatori di alcol non fanno molta differenza.

Ma oggi non parliamo di criminali professionisti. Parliamo di tizi più o meno normali che trovano modi per aggirare il proibizionismo. Perché aggirare la legge è diverso da trasgredire.

O meglio, non sono davvero sicuro che da un punto di vista legale ci sia una differenza, ma per chiarire lo spirito di questa classifica: parliamo di gente che ha trovato metodi originali e ingegnosi per bere durante il proibizionismo.

Criminali professionisti che importano o producono alcol, o appassionati beoni che hanno distillato in casa liquori tradizionali per uso personale sono esclusi dalla classifica.

In ogni caso, partiamo con la top 5 dei metodi più ingegnosi per aggirare il proibizionismo americano.

5. Il panino alla merda

Abbiamo detto che il proibizionismo americano inizia nel 1920. Ma il realtà, il Temperance Movement, una congregazione cristiana che predica una vita priva di divertimenti fisici, cerca di proibire l’alcol per oltre cento anni negli Stati Uniti, prima di riuscirci.

Ma durante i vari anni di tentativi, alcuni stati americani fanno passare forme più o meno blande di proibizionismo. Nel 1896, a New York, viene approvata la legge Raines, dal nome di John Raines, il senatore protestante che promuove il proibizionismo.

La legge Raines non bandisce del tutto l’alcol. Ma fa chiudere tutti i bar di bassa lega. Sfuggono al bando i club privati con almeno dieci camere da letto e una sala da pranzo, e che servano pasti assieme alle bevande alcoliche. I tipici club-alberghi dove i più ricchi dell’epoca potevano andare a prendersi una meritata giornata di relax.

Ma ben presto i proprietari dei bar più squallidi si ingegnano. Tirano su pareti rimediate con legni di scarto, riconvertono biliardi in letti improvvisati e si trasformano in club privati. Ma i loro clienti sono poveri e il margine di profitto è tirato: se devono mettersi a preparare un pasto intero per ogni bicchiere andranno falliti. La soluzione?

Il sandwich Raines, ovvero un panino di rappresentanza, spesso ammuffito, che veniva servito assieme all’alcol (e subito portato via, pronto per accompagnare l’ordine del prossimo cliente). A volte il panino era fatto di gomma, e veniva riutilizzato anche per settimane.

proibizionismo americano: discarca
Discarica o dispensa?

Chiaramente locali del genere aprono dappertutto e, a differenza dei bar tradizionali, non hanno limiti di orari. In breve, molte strade diventano un merdaio pieno di risse, ubriaconi e prostitute, in un modo che non era mai accaduto prima della legge proibizionista di Raines.

Ma la situazione peggiorerà prima di migliorare, visto che nel 1920, la legge Raines si toglie per far spazio al proibizionismo vero…

4. Alcol di fabbrica

L’alcol fa male alla gente. Ma come ci insegna Futurama, fa bene ai robot e alle macchine in generale. O, per essere più precisi, è un ingrediente fondamentale per prodotti di vario tipo e per il funzionamento di alcuni macchinari.

Come in molte nazioni, anche negli Stati Uniti l’alcol industriale è esentasse, purché denaturato e reso imbevibile. Negli anni ‘20 prendono la cosa abbastanza alla lettera e le autorità iniziano a mescolarlo con metanolo e altre sostanze mortali per l’uomo. David Blair, commissario delle entrate interne e promotore del proibizionismo, parlava chiaro: non solo invitava le persone a denunciare smerci sospetti o vicini che sembravano brilli, ma dichiara che gli spacciatori di alcol andrebbero messi al muro e fucilati. Non è lui a mettere metanolo e altri veleni nell’alcol denaturato, ma è per capire il clima in cui si fanno scelte del genere.

L’alcol industriale viene avvelenato. Ma ben presto i professori con malattie terminali aiutati da studenti fattoni (e gli altri tizi esperti di chimica) capiscono una cosa. L’alcol denaturato può essere raffinato per eliminare tutte le tossine. Beh, non tutte, ma abbastanza da renderlo un liquore bevibile.

Proibizionismo americano: heisenberg

I vari procedimenti per raffinare l’alcol denaturato si diffondono e, in tutta risposta, il governo decide di aumentare le dosi e la potenza dei veleni versati nell’alcol. Ma i chimici dello sballo lavorano veloci e cercano sempre nuovi sistemi per raffinare il prezioso liquore avvelenato coi soldi dei contribuenti.

Gli ubriaconi più resistenti, come Micheal Malloy, decidono di ignorare le leggi della biologia e si ubriacano direttamente con l’alcol industriale velenoso senza morire (se volete saperne di più, leggete qua). Ma moltissimi ubriaconi muoiono avvelenati. Secondo alcuni studiosi si parlerebbe di circa diecimila morti. Non è un record da dittatore pazzo genocida, ma è comunque un ottimo risultato!

3. Alleluia!

Abbiamo visto che l’alcol è proibito. Ma come sempre si trovano eccezioni per i ricchi, o per l’industria. E per la chiesa?

I riti religiosi cattolici richiedono degli ingredienti per essere celebrati con successo, e uno di questi è il vino. In America, a quei tempi, i cattolici non sono i più simpatici di tutti, ma iniziano ad avere una certa influenza nei paesi sono dove sono di più. E ben presto l’influenza dà i suoi frutti, con varie esenzioni dal proibizionismo per le aziende vinicole che producono vino per scopi religiosi.

La legge è stretta: il vigneto deve essere gestito da un prete e il vino può essere venduto solo congreghe religiose, non a bar o a privati. Ma la produzione e la vendita di vino in California schizza alle stelle, complice il fatto che gin e vodka sono meno gettonati nei riti religiosi in generale. Solo nel 1925 parliamo di oltre dieci milioni di litri di sangue di cristo: abbastanza da riempire un milione e mezzo di messia adulti. Alleluia!

proibizionismo americano: messa vino
Il sangue di Cristo. Hic!

Molti preti iniziano a spacciare vino sottobanco, altri collaborano col crimine organizzato, proprio come molti chimici che raffinavano l’alcol industriale. Ma in questo post non parlo di criminali professionisti. Parlo di ladri che entrano nelle chiese e nelle case dei preti e gli rubano il vino.

Uno dei miei preferiti è un ladro che, nel dicembre 1919, spaventato dall’incipiente proibizionismo, rapina un deposito di vino liturgico succhiandolo con un tubo di trenta metri fatto passare da una finestra. È il tipo di logica da cartone animato che trasforma il crimine in arte.

2. Alcol medicinale

In passato, la gente credeva che l’alcol avesse proprietà medicinali e ricostituenti. In realtà, gli esperti, sapevano che non era vero: già nel 1919 l’American Medical Association, in un articolo a favore del proibizionismo, afferma che le proprietà terapeutiche dell’alcol come tonico, stimolante o integratore alimentare sono prive di valore scientifico.

Cionondimeno, è un credenza radicata. E ogni tanto gli idioti che ignorano i fatti promulgati dagli esperti e dalla scienza fanno qualcosa di buono. Perché durante il proibizionismo americano molti dottori e farmacisti ottengono dispense dal bando per prescrivere alcol medicinale.

Nei primi mesi di proibizionismo, oltre quindicimila professionisti fanno domanda per avere dispense simili e, solo nel primo anno, vengono prescritti due milioni e mezzo di litri di alcol medicinale.

Medici e farmacisti prescrivono alcol a tutti, senza farsi troppi problemi, in cambio di un abbondante pagamento. Uno degli alcolizzati più prestigiosi a sfruttare questo trucco è niente di meno che Winston Churchill.

Churchill, nel 1931, deve fare delle conferenze nell’America proibizionista. Ma Churchill, oltre che un politico e un intellettuale di spicco, è un appassionato bevitore di superalcolici. Per sua fortuna, prima del viaggio, ha un incidente che gli causa tremendi dolori al petto. Parla con un medico e ottiene subito una ricetta: che sottolinea la necessità di alcol per il recupero dall’incidente. La quantità necessaria è indefinita, ma non inferiore ai 250 centimetri cubi. Fantastico.

proibizionismo americano: ricetta di Churchill
La ricetta di Winston Churchill

Ovviamente assieme alle ricette vere, si diffonde ben presto il giro delle ricette false, imitate più o meno bene. Le autorità reagiscono diminuendo il limite massimo di alcol prescrivibile. L’ovvia soluzione è che i farmacisti iniziano a prescrivere alcolici sempre più forti. Durante il proibizionismo, centinaia di migliaia di americani, non a caso, sono passati dal consumo abituale di birra, al consumo abituale di superalcolici, più forti, redditizi e facili da nascondere in generale. Un altro trionfo per i bravi cittadini proibizionisti che vogliono una nazione più sobria.

1. Mattoni di vino

Abbiamo già visto che il proibizionismo, inconsapevolmente, ha aiutato il lancio dell’industria dei superalcolici e del vino. Ma i produttori vinicoli californiani hanno un altro asso nella manica per aggirare il proibizionismo, che gli fa guadagnare il primo posto in questa top 5: i mattoni di vino.

Il vino, in soldoni, è succo d’uva fermentato e, durante il proibizionismo americano, il succo d’uva è legale. I succhi di frutta industriali sono quasi sempre ricavati da concentrato, una pratica che esisteva già a quei tempi. Così, i produttori di vino, iniziano a produrre mattoni di uva concentrata.

mattoni di vino
Una confezione per un mattone di vino. Immagino che “vino” sia un termine esotico per il vino, in posti che non lo chiamano “vino”…

I mattoni vengono venduti come un modo pratico per farsi succo di frutta fresco in casa ogni volta che vuoi: basta staccare un pezzo di mattone e scioglierlo in acqua. Ma le istruzioni contengono anche un indicazione importantissima. “Attenzione: non sciogliere in acqua a lasciare il liquido per 21 giorni al buio, altrimenti si trasformerà in vino, una sostanza illecita. ;)”

L’emoticon potrebbe essere una mia aggiunta alle istruzioni originali, ma il significato non cambia. Con queste istruzioni perfettamente conformi alla legge, i produttori di vino vendono prodotti legali e tassati, e i compratori possono ubriacarsi in casa con un vino di merda, ma con la soddisfazione di aver aggirato una legge idiota. Un primo posto meritatissimo.

Aggirare il proibizionismo oggi

Nel 1933, dopo 13 anni di proibizionismo, Homer Simpson fa lanciare via con una catapulta i legislatori contrari all’alcol e gli Stati Uniti riprendono a bere.

Come ci insegna il cinema, migliaia di persone normali festeggiano e si ubriacano assieme agli agenti di polizia che fino al giorno prima cercavano di chiuderli in carcere. Immagino che le due categorie si siano perdonate a vicenda.

Ma non fanno in tempo a passare quattro anni prima che il proibizionismo torni di nuovo. Ma un proibizionismo più giusto questa volta: contro le droghe che, come suggerisce il nome, fanno più male dell’alcol.

Esistono ancora oggi metodi per aggirare il nuovo proibizionismo. Ma sono metodi immorali e criminali: non vi parlerò dei semi di marijuana o altre droghe coltivabili che possono essere acquistati per collezionismo. O delle smart drugs meno conosciute con istruzioni che recitano “non sciogliere in acqua e bere: potrebbe avere effetti stupefacenti”.

Mi raccomando: non fate mai cose del genere! Ma se la vostra passione per droghe e metodi per aggirare il proibizionismo si fa troppo forte, eccovi un menù scelto dai post di questo blog che può sedarvi. Almeno per un po’.

Vi chiedete come fanno gli spacciatori a trasportare le droghe in modo creativo? Qui vediamo alcuni degli spacciatori più originali, intenti a occultare eroina nel proprio cazzo o a sfruttare il vicepresidente degli Stati Uniti come mulo.


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L’alcol può dare dei superpoteri? No! Ma la storia di Micheal Malloy, e dei sei tentati omicidi falliti a suo danno potrebbero farvi venire qualche dubbio. La storia di Malloy, l’ubriacone di acciaio, vi scalderà il cuore e le budella.

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