Emmanuel Nwude, nel 1996, porta a segno una delle più clamorose truffe bancarie della storia. Come ha fatto? E cosa c’entrano le email truffaldine dei principi nigeriani?
Indice dell'articolo
Le truffe alla nigeriana
Caro amico,
sono molto felice che tu abbia aperto la mia email. Il mio nome è Dudu Fadende, e sono stato incaricato dal Ministero dei Soldi della Nigeria di trovare partner stranieri per partecipare a redditizie operazioni finanziarie, con guadagni di milioni. Ci serve solo un piccolo versamento per coprire le spese burocratiche e cominciare…
Chiunque abbia un indirizzo email e un filtro antispam che non funziona perfettamente avrà visto un’email con un inizio del genere. Le truffe con pagamento anticipato, o truffe alla nigeriana, consistono nel richiedere soldi, in cambio della promessa di favolosi guadagni futuri. Nel caso non fosse chiaro, questi guadagni non arriveranno mai.
La Nigeria è diventata famigerata per queste truffe. Lo stesso nome inglese di questi crimini, “419 scams” si rifa all’articolo 419 del codice penale nigeriano, che sanziona queste pratiche. Anche il termine con cui si indica la vittima, “mugu”, sarebbe una parola nigeriana per definire un pollo che cade nelle truffe.
Chiaramente le origini della truffa risalgono a molto prima dell’invenzione di internet, con testimonianze medievali. E, ovviamente, non sono una prerogativa dei nigeriani. Anzi, fino al diciannovesimo secolo erano conosciute come truffe del “prigioniero spagnolo”, visto che, in molte lettere del genere, un reale imprigionato prometteva matte ricompense a chi pagasse per farlo liberare e fuggire dalla Spagna.
L’autore delle richieste e futuro benefattore può assumere varie identità. Un nobile in difficoltà, un ministro che vuole portare fondi fuori da un paese, l’organizzatore di una lotteria. O magari un banchiere che cerca investimenti in operazioni sicure e super redditizie, come Emmanuel Nwude.
Emmanuel Nwude, uomo d’affari e truffatore
Emmanuel Nwude è un altro personaggio con una biografia molto scarsa. È come se i criminali cercassero di non far scoprire al grande pubblico dettagli sulla propria vita che permetterebbero di riconoscerli o capire che hanno fatto davvero. Strano…
In ogni caso, Emmanuel Nwude nasce negli anni ‘60 in Nigeria. La Nigeria, a detta di vari giornalisti, ha problemi molto gravi di corruzione, e negli anni ‘90 la situazione era ancora più tragica di oggi. Secondo i detective che hanno studiato il caso, Nwude era un delinquente con la particolare abilità di trattare con ufficiali governativi e banchieri corrotti e farci affari senza spendere troppo in mazzette.
Il suo carisma e i suoi contatti lo portano al successo, e da truffatore di strada diventa un uomo d’affari ricco e rispettato. Il suo campo sono le truffe, ma nondimeno riesce a diventare ricco e a evitare le attenzioni della polizia.
È il 1995 e la Nigeria sta affrontando molti cambiamenti. La capitale amministrativa è stata appena spostata da Lagos ad Abuja, una metropoli che sta letteralmente sorgendo dal nulla. Un sacco di lavori, di appalti e di soldi. Nwude conosce parecchie persone nei posti giusti, sia nel mondo della finanza che nell’underworld del crimine, e ha il modo di fare di un importante finanziere. È un truffatore esperto e vuole fare un sacco di soldi.
L’unica cosa di cui ha bisogno è un ricco abbastanza credulone da consegnargli il denaro.
Nelson Sakaguchi, il banchiere super efficiente
Nelson Sakaguchi è il direttore del Banco Noroeste, un’importante banca brasiliana. Ha decenni di esperienza e ha la fama di essere freddo ed super efficiente. Un mattino, nel 1995, riceve un fax da Lagos in Nigeria. L’autore è Tafida Williams, un funzionario importante nel Ministero dell’Aviazione della Nigeria.
Abuja, la nuova capitale, ha bisogno di un aeroporto e per gli investitori si prospettano guadagni milionari. Tafida Williams ha ricevuto il contatto di Sakaguchi da un cliente fidato e crede che potrebbe essere interessato all’affare: si parla di guadagni da oltre 10 milioni di dollari.
Sakaguchi risponde che sì, è interessato e prende appuntamento per un meeting dal vivo, a Londra, per discutere i dettagli. Quello che non sa è che non esiste alcun piano per costruire un aeroporto, e l’autore del fax, in realtà, è Bless Okereke, un giovane delinquente nigeriano assoldato da Emmanuel Nwude.
Okereke viene pagato profumatamente per il lavoro e gli vengono promessi altri incarichi per portare a termine la truffa. Okereke non ha mai avuto molti soldi nella vita e quindi inizia a darsi alle pazze spese. Compra auto, una casa, organizza feste, e finisce i soldi. Inizia a contrarre debiti e attrae le attenzioni della polizia.
La cosa non va bene a Nwude e alla sua cricca di complici e, alla fine del 1995, Okereke viene assassinato con due colpi di pistola davanti a casa sua. La truffa deve continuare e Nwude non può correre rischi.
Il meeting di Londra
Sakaguchi parte per Londra, per quello che crede un meeting con il ministro nigeriano. All’arrivo all’aeroporto lo attende un limousine con autista, che lo accompagna in uno degli alberghi più costosi della city.
Nell’hotel lo accoglie una delegazione di notabili nigeriani guidati da Paul Ogwuma, il direttore della Banca Centrale della Nigeria. Purtroppo Sakaguchi non lo ha mai conosciuto prima di questo meeting e non si rende conto che la persona davanti a lui è Emmanuel Nwude armato di documenti falsi.
I complici di Nwude interpretano notabili della Banca Centrale e del Ministero dell’Aviazione e il meeting procede in modo cordiale. Le spese per costruire l’aeroporto sono molte e Ogwuma ha bisogno di almeno 50 milioni per cominciare. Ma i guadagni saranno molti, senza contare un premio da oltre trenta milioni di dollari per gli uomini d’affari che parteciperanno all’operazione.
Il Banco Noroeste ha un’ottima reputazione, ma ha un capitale “modesto” (circa 500 milioni di dollari degli anni ‘90) per una banca. Ma l’operazione sembra promettere guadagni sicuri e massicci e Sakaguchi, al contrario di quanto pensano i suoi colleghi, è sempre stato un accanito giocatore d’azzardo. Potrebbe essere la svolta della sua vita e accetta.
Piccioni e spiriti maligni
Sakaguchi inizia a trasferire somme di denaro dai conti alle Isole Cayman del Banco Noroeste sui conti in giro per il mondo di Nwude e dei suoi complici. Non trasferisce mai più di sei milioni di dollari, perché sa che così saranno meno probabili controlli e domande da parte dei suoi colleghi.
Dopo qualche mese ha trasferito i cinquanta milioni richiesti e contatta Nwude per chiedergli quando arriverà il suo premio. Ma Nwude gli risponde che c’è un problema burocratico e servono altri tre milioni per sbloccare la situazione.
Tre milioni, rispetto ai cinquanta appena spesi, non sembrano una somma così grande e Sakaguchi accetta.
Viene fuori un altro problema, niente che non si possa risolvere con altre tre o quattro milioni. La dinamica continua a ripetersi per due anni. Le perdite di Sakaguchi sono talmente grandi che ogni volta accetta, nella speranza di potersi rifare.
Nel 1997, Sakaguchi, disperato, dimostra di avere la stoffa di un vero uomo d’affari e decide di usare la magia. Contatta Maria Rodrigues, una stregona vudù brasiliana, le spiega la situazione e le chiede se gli spiriti possono intercedere.
La stregona non ha niente a che fare con Nwude e le sue truffe finanziarie, ma capisce subito il tipo di persona con cui ha a che fare e risponde sì: certo che può aiutarlo a chiedere aiuto agli spiriti. Ha solo bisogno di 120.000 piccioni bianchi per ingraziarsi gli spiriti buoni. Una spesuccia da manco dieci milioni di dollari. Sakaguchi accetta, ma la stregona gli spiega che c’è un problema.
Con un rito così grandioso gli spiriti cattivi potrebbero irritarsi e bisogna pensare anche a loro. Per altri dieci milioni può procurarsi 120.000 piccioni neri per soddisfarli. Sakaguchi, il genio della finanza, accetta e paga.
Arrivano gli sbirri
Passano due anni e Sakaguchi ha dato a Nwude e ai suoi complici più di 240 milioni di dollari, quasi metà del capitale del Banco Noroeste. I soldi sono stati inviati a decine di diversi conti correnti sparsi in tutto il mondo, e arrivano a destinazione dopo numerosi passaggi intermedi per far perdere le tracce.
Emmanuel Nwude, coi soldi della truffa,invece di costruire un aeroporto, si è comprato una posizione importante ed è diventato direttore della Union Bank della Nigeria. Ha comprato un intero parco auto e diverse ville. Una storia simile per Christian e Amaka Anajemba, i suoi complici più fidati.
Ma la truffa è destinata a finire ben presto. Diverse banche, nel mondo, vogliono acquistare il Banco Noroeste. Una di queste, il Banco Santander, è vicina a concludere l’affare, e manda un ufficiale, Jaime Quieroz Lopes, a dare un’occhiata a dei trasferimenti poco chiari avvenuti negli ultimi due anni.
Sakaguchi cerca di prendere tempo e inventa scuse, ma Lopes ha poca pazienza e lo pressa. Nel dicembre 1997 Sakaguchi gli dice di aver sempre amato il gioco d’azzardo e gli spiega l’accaduto.
La verità viene a galla e la polizia viene avvisata. Ma trovare 242 milioni sparsi nelle banche di mezzo mondo non è semplice e le indagini durano anni.
Il processo di Emmanuel Nwude
Nel frattempo, in Nigeria, Emmanuel Nwude non resta con le mani in mano. Il suo complice spendaccione, Christian Anajemba, resta ucciso in un omicidio di cui non si scoprirà mai il colpevole. Nwude, intanto, inizia a corrompere poliziotti e politici nigeriani per evitare problemi.
Riesce a sfuggire alla legge fino al 2004, quando viene arrestato assieme ad Amaka Anajemba e agli altri complici per truffa e corruzione. Nwude si dichiara innocente e viene rilasciato in attesa di giudizio, con il giudice che lo raccomanda di “Non provare più a corrompere nessuno.”
Ma Nwude non è la persona che si lascia spaventare da delle parole. Nel 2005 fa visita a Nuhu Ribadu, l’uomo a capo della commissione che sta investigando sulla truffa, e gli offre due buste di carta contenenti 75.000 dollari. Ma questa volta, invece dell’ennesimo fuinzionario corrotto, trova un uomo onesto che lo fa immediatamente arrestare.
Il processo continua per tutto il 2005, con Nwude che oltre a dichiararsi innocente, tenta in tutti i modi di sfuggire alla giustizia. Cerca di far rapire e uccidere dei testimoni. Dei suoi complici fingono un attentato nel tribunale per dargli modo di fuggire.
Ma i piani di Nwude non vanno più a segno. Il colpo di grazia arriva a fine 2005, a novembre.
Nelson Sakaguchi è reduce di un paio d’anni di prigione per riciclaggio in Svizzera, dove aveva inviato illegalmente i soldi per Nwude. La sua testimonianza rovescia il processo e Nwude si dichiara colpevole, forse nella speranza di una pena più lieve.
Viene condannato a 25 anni.
La fine di Emmanuel Nwude (fino al 2020)
Giustizia è fatta quindi? Non proprio. Sakaguchi, scontata la sua pena in Svizzera, si è ritirato nella sua proprietà a Coita, dove continua a sostenere di essere innocente e che le sue operazioni finanziarie sarebbero state approvate dal consiglio di amministrazione del Banco Noroeste.
Il Banco Noroeste non viene acquistato dal Santander, fallisce e chiude i battenti nel 2001.
E Emmanuel Nwude? Dopo appena un anno di carcere riesce a far riaprire il processo e farsi rilasciare. Fa anche causa a Ribadu e agli ufficiali che gli hanno sequestrato soldi e asset ottenuti con la truffa. A sua detta, tra i beni, aveva anche 52 milioni di dollari ottenuti legalmente.
Nel 2015 pare che stia per vincere la causa. Ma l’anno dopo, un attacco terroristico in Anambra, una regione della nigeria, lascia quattro feriti e un morto per strada. Dietro la facciata di attentato religioso, si sarebbe celato il desiderio di cacciare la comunità locale da una zona su cui effettuare speculazioni edilizie. La mente dietro l’attacco è Emmanuel Nwude.
Le sue proprietà vengono nuovamente sequestrate e, dopo qualche mese di indagine, la polizia lo becca e lo arresta.
Ma ormai Nwude è diventato un boss mafioso da film. Organizza tentativi di fuga e fa falsificare documenti della polizia per invalidare il proprio arresto. Nel 2018 la corte nega qualsiasi possibilità di cauzione. Questa è l’ultima notizia che ho trovato su il processo di Emmanuel Nwude. Viene quasi da sperare che sia ancora in galera, ma pare che non sia così. Nel 2020, all’incoronazione dell’anziano degli Ugbene, una comunità nigeriana stanziata presso Anambra, Nwude presenzia come capo comunità rispettato da tutti. A quanto pare alla fine è riuscito a farla franca.
La morale
La morale della storia è semplice: se non volete generare casini internazionali, far fare carriera a un criminale spietato, ed essere ricordati come la persona più stupida del mondo, evitate di dare tutti i vostri soldi a chi vi promette incredibili guadagni favolosi. O almeno non rivolgetevi a maghette amanti dei piccioni, una volta che avete combinato il casino.
L’alternativa è diventare il mugu protagonista di I go chop your dollar, una canzone nigeriana che celebra le truffe 419.
Se non volete sentire un’intera canzone quasi incomprensibile, ecco il ritornello (potete anche cantarlo assieme a Nkem Owoh, l’autore, mentre ascoltate il video, se volete).
National Airport na [it’s] me get ’em
National Stadium na me build ’em
President na my sister brother
You be the mugu, I be the master
Oyinbo man [White man], I go chop your dollar,
I go take your money and disappear
419 is just a game, you are the loser I am the winner
Per concludere questa bella storia vi consiglio McMafia, il libro di Misha Glenny da cui ho tratto molti dettagli succosi sulla truffa bancaria a Sakaguchi. È un libro che parla di mafie internazionali ed è pieno di belle storie ad alto contenuto educativo come piacciono a voi.