Qual è la vera storia di Foutanga Babani, il truffatore del Mali, che ha ottenuto 242 milioni di dollari grazie ai suoi poteri magici?
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Foutanga Babani e Bill Clinton
L’unica notizia in italiano che ho trovato su Foutanga Babani è dagli archivi de La Repubblica del 1997. Ai tempi, il Partito Democratico (quello americano) aveva affrontato una serie di scandali a causa di finanziamenti ricevuti da delinquenti e mafiosi (per chi è incuriosito: guardate The Wire. Anzi, guardate The Wire a prescindere).
L’ultimo scandalo della serie è l’appuntamento con un miliardario africano. Secondo La Repubblica (e più o meno ogni quotidiano, ai tempi), Babani è a capo di un impero economico che va dall’aeronautica all’edilizia. Bill Clinton avrebbe sperato in un lauto finanziamento da discutere durante una cena alla Casa Bianca. Ma gli avvocati di Foutanga Babani gli telefonano da Ginevra e disdicono l’appuntamento. Il loro cliente è appena stato arrestato dall’Interpol e, a quanto pare, non otterrà la libertà per andare a cena col presidente.
Secondo le accuse, Foutanga avrebbe tentato di corrompere dei funzionari per acquistare di nascosto due elicotteri Huey. Il modello potrebbe essere convertito “facilmente” in un elicottero da guerra. E per il miliardario africano la situazione non sembra buona. Sta per estradato in America, dove verrà processato e potenzialmente condannato per traffico d’armi e corruzione.
Ma non è questo che lo spaventa. Ha paura che gli chiedano da dove vengano i suoi soldi.
Un prestito per comprare una macchina
Andiamo con ordine. Foutanga Babani Sissoko nasce nei primi anni ’50 a Dabia, un piccolo villaggio nel Mali. Secondo il suo stesso racconto, il giorno della sua nascita un incendio rade al suolo il villaggio. Foutanga racconta che ricostruire il proprio villaggio sarà la principale preoccupazione della sua vita.
Si sa poco della sua giovinezza a parte i dettagli che ha raccontato nelle rare interviste. Forse per un po’ fa il cameriere negli hotel frequentati dagli occidentali, dove impara l’inglese. Forse. L’unica cosa certa è che finisce molto lontano dal suo villaggio natio.
Nel 1995 è a Dubai, assieme al cugino. Qui, va alla Dubai Islamic Bank e chiede un prestito per comprare una macchina.
In un modo o nell’altro finisce a parlare col direttore della Banca, Mohammed Ayoub. La richiesta di prestito va a buon fine e Foutanga invita il direttore a pranzo per ringraziarlo del servizio eccellente. Ayoub accetta.
Ora un po’ di esposizione. Negli Emirati Arabi la magia è proibita per legge e punita severamente perché blasfema contro i precetti coranici. Questo per un truffatore è un’ottima notizia. Perché un paese dove la magia è proibita per legge, è un paese in cui c’è una significativa fetta di popolazione abbastanza gonza da credere alla magia.
Il demone dei soldi
Durante la cena col direttore, Foutanga parla del suo passato in Mali e di come abbia studiato assieme agli sciamani del luogo e abbia sviluppato delle doti sovrannaturali, come la capacità di comunicare con gli spiriti. Oppure di raddoppiare il denaro. A fine pasto invita Ayoub a tornare l’indomani e a portarsi dietro dei soldi, se non crede alle sue parole.
Ayoub torna il giorno dopo con una valigetta piena di diram. Arrivato a casa di Foutanga viene accolto dal cugino che lo avverte di essere cauto. Uno spirito maligno è nella loro stanza della magia, e bisogna stare attenti a non fare domande o comportarsi in modo irrispettoso, altrimenti potrebbe arrabbiarsi.
Ayoub posa i soldi nella stanza della magia ed esce. In una dichiarazione futura, racconterà di aver visto una luce intensa e del fumo fuoriuscire dalla porta chiusa. Delle voci ultraterrene strillano e gli lacerano i timpani. Le voci cessano di colpo e Ayoub entra. Il fumo si sta ancora diradando ma per terra si vedono i soldi. Ayoub li conta: sono raddoppiati.
In un’altra versione Foutanga avrebbe usato un “marchingegno magico”: una specie di fotocopiatrice dorata, con un buco per inserire i soldi e un altro da dove escono raddoppiati. Anche in questa storia, la macchina emette luci, fumo e strilli ultraterreni.
In ogni caso i soldi raddoppiano e per Ayoub la spiegazione è ovvia: Foutanga ha davvero poteri magici e può davvero mettersi in contatto con gli spiriti. Ayoub comincia a dargli soldi da farsi raddoppiare. Tra il 1995 e il 1998, farà 183 trasferimenti sui vari conti correnti di Foutanga Babani, per un totale di 242 milioni di dollari.
Secondo Alan Fine, procuratore nel processo di Foutanga (e fonte per la maggior parte di questi dettagli ghiotti), la Dubai Islamic Bank, non essendo assicurata, prende un grosso colpo.
Il principe cerca mogli
Dopo aver fatto partire la truffa, Foutanga Babani abbandona gli Emirati Arabi per andare in America. Va nella City Bank di New York e conosce una cassiera. Tra una chiacchiera e l’altra finisce con lo sposarla e regalarle mezzo milione di dollari. In cambio, la sua novella sposa, gli fa avere un trattamento di favore dalla banca e gli permette di fare operazioni senza ricevere troppe domande.
Foutanga Babani fa trasferire i soldi dai suoi vari conti correnti, sul nuovo conto americano. La moglie, secondo Alan Fine, non era legalmente sposata con Foutanga, anche se avevano fatto un qualche tipo di rito di matrimonio. Inoltre la moglie racconta che Foutanga aveva altre mogli, decine, sparse tra Stati Uniti e Africa.
Comunque Foutanga si dà alla bella vita. Solo nel 1995 spende milioni di dollari in vestiti e gioielli, acquista una trentina di auto di lusso e mantiene venti mogli in altrettanti appartamenti. Una volta fa arrivare tre aeroplani carichi con le sue consorti, i loro famigliari e un po’ di amici, per una nottata di gioco d’azzardo al casinò di Donald Trump.
Oltre ai divertimenti, Foutanga Babani diventa anche un imprenditore di successo. Coi soldi della magia compra tre aeroplani usati apre la sua compagnia aerea: la Air Dabia, per collegare America e Mali. E si dà da fare anche a casa sua, dove costruisce hotel, strade e mette su imprese di ogni genere. Nel 1996 tenta di comprare i due elicotteri da guerra americani, ma i funzionari gli dicono che l’acquisto richiede dei permessi particolari. Lui gli fa arrivare delle auto di lusso in regalo, ma i funzionari non la prendono bene e Foutanga viene arrestato mentre è in Svizzera.
Il processo
Thomas Spencer, l’avvocato americano di Foutanga, va in Svizzera per parlargli e scortarlo a Miami con la polizia. All’arrivo si trova una situazione assurda, con i secondini restii all’estradizione del loro prigioniero preferito. Infatti Foutanga fa arrivare nel carcere quotidianamente dei pasti super raffinati da Parigi, per sé e per tutte le guardie.
Ma Foutanga viene trasferito in America lo stesso. E il suo avvocato resta stupito dal numero e dalla potenza dei suoi alleati. Imprenditori, politici e addirittura un Senatore americano, protestano per l’ingiusto arresto del loro amico. Il Tribunale di Miami, però non si lascia impressionare dalle amicizie e fissa una cauzione record di 20 milioni di dollari.
Foutanga la paga senza battere ciglio (con i soldi della Dubai Islamic Bank) e si dà alla filantropia. Dona soldi a istituzioni di carità, paga divise e trasferte per l’America agli studenti di alcune scuole povere e costruisce ospedali in Mali.
Secondo Alan Fine, questa sarebbe stata solo una campagna per rifarsi l’immagine in visione del processo.
Foutanga Babani e gli stregoni dei processi
Intanto gli alleati politici di Foutanga fanno pressioni a Washington per fargli garantire l’immunità diplomatica. Spencer mette su una strategia dove descrive il tentativo di corruzione di Foutanga come un abitudine culturale: in Africa i funzionari sarebbero soliti aspettarsi doni dalla gente ricca.
Il cugino di Foutanga Babani fa addirittura arrivare dal Mali delle pozioni magiche e delle polveri d’osso tritate da spargere attorno al tribunale per garantirgli la protezione degli spiriti. Non ho trovato nulla su come abbia reagito Foutanga alla questione, ma visti suoi precedenti, non mi stupirei di un facepalm.
Nonostante il sostegno dei suoi alleati e i consigli del suo avvocato Foutanga Babani si dichiara colpevole. La dichiarazione gli avrebbe permesso di evitare domande troppo scottanti su alcuni dei suoi affari. Alan Fine stava curiosando sull’origine magica dei suoi soldi, d’altra parte.
Comunque Foutanga viene condannato a una multa di duecentocinquantamila dollari e a quattro mesi di carcere. Ma dopo solo quaranta giorni viene liberato perché regala un milione di dollari a un’associazione umanitaria.
A questo punto Foutanga viene caricato su una aeroplano e mandato in Mali dove dovrebbe scontare il resto della sua pena ai domiciliari.
Foutanga Babani scende in campo
Foutanga in Mali viene accolto come un eroe. Ha costruito ospedali e infrastrutture e le sue imprese hanno dato lavoro a parecchia gente. Non sconta la pena e viene celebrato da tutti, mentre continua a regalare soldi di cui nessuno sa bene la provenienza.
Nel frattempo Alan Fine invia le informazioni che ha raccolto alla polizia di Dubai, che convoca Foutanga. Ma lui sparisce e nessuno ha più sue notizie. I suoi avvocati dicono che le accuse di magia nera da parte di Ayoub sono ridicole e sono solo una scusa per nascondere le sue ruberie. Ma neanche loro hanno idea di dove sia Babani.
Il tribunale lo condanna, in sua assenza, a tre anni, e l’interpol ottiene un mandato di cattura.
Inutile, visto che nelle elezioni del 2002, Foutanga Babani Sissoko, diventa onorevole ed entra in Parlamento. E i parlamentari, in Mali, hanno l’immunità. Inoltre le autorità garantiscono che Foutanga, anche se non ha scontato un giorno di carcere, si è sottoposto a un esorcismo per essere liberato dalla magia nera. Il che dovrebbe porre fine a ogni problema.
Il colpo di stato del 2012 pone fine alla sua carriera politica. Foutanga Babani si ritira a Dabia, il suo paese natio ricostruito dalle sue imprese. Nel 2018 Brigitte Scheffer, una giornalista inglese, riesce a rintracciarlo e a fargli rilasciare un’intervista da cui ho tratto qualche dettaglio goloso.
A fine marzo 2021 muore nel suo villaggio. Il funerale viene celebrato il 30 marzo e si può anche trovare su youtube, se avete voglia di vedere 90 minuti di cerimonia religiosa in qualche lingua malese che probabilmente non capite.
Foutanga Babani Sissoko, un eroe nazionale
Foutanga Babani Sissoko ha truffato di almeno 242 milioni di dollari la Banca di Dubai, utilizzando giochi di prestigio e la sua parlantina. Arrestato, riesce a diventare amico di senatori e attori famosi, e a farsi meno di due mesi di carcere. Tornato in patria si butta in politica e si conquista l’immunità parlamentare e un posto nella storia.
Una carriera del genere farebbe impallidire lo stesso Charles Ponzi. Ma anche Gandalf o Harry Potter: pochi maghi nella fiction sono stati in grado di far tremare l’economia di un paese e mettere sotto scacco le forze di polizia di varie nazioni. E tutto senza spendere un singolo punto mana, probabilmente.
Truffare i creduloni è brutto, ma quando il credulone è un banchiere disonesto che vuole arricchirsi ulteriormente, sembra un pochino più accettabile. E il fatto che abbia finto di essere un mago per ingannarlo è la ciliegina sulla torta che sembra uscita da Amici Miei. Spero che qualcuno faccia un film sulla vita di quest’uomo.
Certo sembrerebbe di leggere una bellissima favola dei famosi autori di Luigi XIV , ma però è realmente accaduto. Questo Foutanga Babani era veramente diabolico ma anche fortunato di aver incontrato Ayoub e non Paolo o François o Jerry, insomma il mondo dei non creduloni. Tutto sommato credo abbia ben studiato il suo progetto. Gli arabi credono molto alla spiritualità e d’altronde anche Foutanga, un’uomo proveniente dal Mali, gli africani in grande maggioranza sono dei creduloni, quindi in parole poveri, era riuscito il suo piano diabolico con un <>Ayoub, può darsi anche complice visti come stanno le cose.
La cosa più bella, e che Foutanga aveva aiutato anche molto ( per quanto aveva guadagnato), in confronto a tantissimi miliardari nel mondo che non lo fanno.
E che l’anima di Foutanga Babani riposi in pace.