È uno dei tratti distintivi dei romanzi fantasy e dei giochi di ruolo in generale: una mappa in appendice. Ma a cosa servono le mappe fantasy? C’è un modo migliore per svilupparle? Scopriamo assieme i trucchi per trasformare una mappa fantasy in una parte integrante della tua storia.
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L’iceberg delle mappe fantasy
Questo articolo è il primo di una serie di post… nei prossimi vedremo nello specifico come realizzare fisicamente mappe fantasy a computer, a mano libera, e in modo procedurale… Ma, prima di sporcarci le mani (o il mouse), o preoccuparci con biomi, idro-orografia e altri dettagli secondari, cerchiamo di capire lo scopo delle mappe fantasy e le funzioni narrative che nascondono.
Le mappe fantasy servono davvero? La risposta è dipende: in molte storie e giochi non solo sono comode, ma danno un valore aggiunto all’opera. Ma a cosa servono?
A diverse cose ma, in generale, possiamo raggrupparle in quattro funzioni.
- Destare interesse verso determinati luoghi, in modo da incoraggiare l’esplorazione in un gioco di ruolo, o far anticipare al lettore che il protagonista visiterà luoghi fantastici.
- Comunicare informazioni sul tuo mondo fantasy: un mondo che produce mappe di un certo tipo che vengono usate in un certo modo.
- Raccontare storie e nascondere segreti.
- Aiutare il lettore o i giocatori a orientarsi geograficamente, nei rarissimi casi in cui questo serva davvero.
Per capire come le mappe fantasy riescono (o falliscono) nel realizzare questi obiettivi, vedremo i diversi tipi di mappe che vengono realizzate più frequentemente, e analizzeremo vantaggi e svantaggi di ognuna.
Mappe fantasy stradali
A un primo livello le mappe fantasy possono aiutare il pubblico a orientarsi nel tuo mondo inventato: nello specifico a capire le distanze tra i posti principali e la loro locazione geografica… e, detto così diventa subito intuitivo come questa funzione sia, in moltissime storie, non particolarmente utile. Se la tua mappa stradale del tuo romanzo fantasy è imprecisa, non c’è davvero il rischio che i lettori si perdano e finiscano fuori dal libro.
Mappe di questo tipo danno una rappresentazione abbastanza “realistica” di un luogo geografico… spesso con grande attenzione alle coste e, nei casi migliori, con una morfologia del territorio credibile, e un sistema di fiumi e laghi. Inoltre saranno rappresentate città oltre un certo numero di abitanti, in base alla scala, e le strade principali. Un po’ come una mappa stradale, appunto.
In giochi particolari, dove il gameplay orbita attorno a esplorazione e orientamento, potrebbero essere accettabili (ma comunque una scelta mediocre, come vedremo più avanti), ma in storie lineari, o giochi che si concentrano su altri aspetti avventurosi, qualcosa del genere non è molto utile. Vediamo perché.
Perdersi nella Terra di Mezzo
Queste mappe hanno due problemi gravi (e un terzo che vedremo come aggirare più avanti).
- Una mappa stradale non desta interesse verso i luoghi che invece sono interessanti. Avventure e storie fantasy spesso orbitano attorno a luoghi che sono magici, spettrali, maledetti o comunque fuori dall’ordinario. Non negli insediamenti con più diecimila abitanti. I personaggi potrebbero percorrere sentieri non segnati sulle mappe, finire in grotte sconosciute ai cartografi, o in cerchi di funghi abitati dalle fate. Questi luoghi dovrebbero essere segnati. Le strade, le città, i parchi e tutti luoghi inutili per la storia, invece, andrebbero ridotti al minimo o eliminati del tutto.
- Inoltre una mappa stradale è qualcosa che non esisterebbe nella maggior parte dei mondi fantasy inventati. Ammetto che esistono eccezioni, ma in un mondo medievale fantasy, senza trigonometria, aeroplani, macchine fotografiche e cose del genere, la qualità delle mappe non potrà essere proprio eccellente. A ben vedere, in passato, gli uomini hanno creato diversi tipi di mappe simboliche e itinerari che vedremo più avanti. Tutte hanno in comune il fatto di non assomigliare per niente alle nostre mappe moderne. Una mappa, poi, ha il potenziale di essere la rappresentazione di un oggetto fisico dal tuo mondo inventato (magari tenuto in mano dal protagonista o altri personaggi nel corso della storia). In pratica ha il potenziale di raccontare una storia sfruttando la narrazione ambientale. Buttare via questa possibilità è un grande spreco narrativo, soprattutto se fatto in virtù dell’accuratezza stradale.
- Per finire, una mappa del genere, senza aggiunte ulteriori, difficilmente potrà raccontare una storia o nascondere segreti golosi per il pubblico. È buona solo per orientarsi, insomma.
Mappe fantasy personalizzate
Se le cose stanno così, la prima soluzione che ci può venire in mente è fare una mappa alla google maps, ma sostituire le città demograficamente rilevanti con i luoghi di interesse per la storia. Magari usare un’estetica medievale per i disegni aiuterà a nascondere l’aspetto da “foto satellitare” e renderà la nostra mappa perfetta.
Questa è una soluzione praticata moltissimo, soprattutto nei giochi e nei videogiochi di ruolo. Mantenendo una certa accuratezza geografica, si possono sostenere i vari sistemi di incontri, spreco di risorse e razioni, e altre cagate del genere da gioco di ruolo. Ma l’estetica ci immerge di più nel mondo della storia e i luoghi indicati diventano subito più interessanti.
Ovviamente il diavolo è nei dettagli: segnalare i luoghi di interesse va bene, ma anche come lo facciamo è molto importante. Etichettare subito tutto con nomi può rendere la mappa caotica e rendere i luoghi speciali meno speciali (hanno una scritta proprio come tutti gli altri). Usare la narrazione ambientale può essere molto utile (la cima della montagna più alta della mappa attirerà spontaneamente un sacco di giocatori, in un videogame). Ma finché rappresentiamo la nostra mappa in modo “realistico”, come un’immagine vista dall’alto costellata di linee e puntini, sarà difficile dare scorci interessanti del nostro mondo (un monte a forma di teschio, fotografato da un satellite, è solo un monte come tanti altri).
Lasciamo da parte per ora storie e segreti (queste mappe, così, non sono ancora adeguate a fare cose del genere) e passiamo al tipo di mappa che aggiusta intuitivamente questo problema.
Mappe fantasy turistiche
Esistono tipi di mappe che danno rappresentazioni parzialmente artistiche dei luoghi mostrati. Schiacciano un po’ la prospettiva e disegnano i principale edifici medievali della città. O magari rappresentano i luoghi di interesse più grandi, con simboli foto o altri dettagli grafici che li fanno subito risaltare rispetto all’ambiente più vuoto.
Parchi giochi, centri storici e luoghi turistici spesso sono bravi a produrre mappe del genere, che incoraggiano l’esplorazione, sono ben inserite nel proprio contesto e, quando sono fatte bene, raccontano storie e nascondo segreti divertenti… Sì: le mappe turistiche sono il modello a cui ti devi ispirare quando crei una mappa per il tuo mondo fantasy, non importa se per un gioco o una storia lineare. O meglio, sono uno dei modelli a cui ispirarsi (più avanti ne vediamo altri), con il vantaggio di essere molto diffuso e semplice da studiare e imitare.
Queste mappe hanno l’unico inconveniente di distorcere leggermente distanze e dimensioni in alcune regioni… ma ne parleremo meglio nei prossimi post.
Se vuoi fare un gioco di ruolo con esplorazioni, incontri random, razioni e roba simile, cerca di mantenere le distanze tra i luoghi di interesse consistenti, o preparati a usare un modo diverso per misurare i viaggi.
Guida il pubblico dentro al tuo mondo
I vantaggi di questa mappa, invece sono tantissimi. In primis incoraggiare l’esplorazione e la voglia di vedere i luoghi più notevoli.
Utilizzare la grafica per suscitare interesse verso specifici luoghi è un concetto ovvio. Questo si può ottenere inserendo oggetti molto diversi dal contesto (in una regione con villaggi coi tetti di paglia e torri in legno, una piramide di pietra attira subito l’attenzione), o oggetti che hanno il potenziale di rendere conto del contesto (dopo aver incontrato diverse piramidi sigillate con cui è impossibile interagire, incontrare una grossa città fatta di piramidi, magari con una grossa porta aperta, attira subito l’attenzione). Vedremo meglio questi dettagli nel prossimo articolo sulla realizzazione pratica delle mappe.
Tutto questo senza contare che, in passato, molte mappe erano opere d’arte prima che strumenti per orientarsi. Non era raro che, rappresentando una città, glissassero la bidonville di baracche attorno alle mura e rappresentassero le torri, le cattedrali e gli altri palazzi importanti più grossi di quanto non fossero, facendogli occupare l’intera città.
E, con lo stile giusto, è anche possibile realizzare un oggetto fisico dal tuo mondo inventato, dove i cartografi disegnano con un certo stile e rappresentano le informazioni in un certo modo.
Banalmente, un mondo piatto come una pizza non avrà una croce con i punti cardinali come le nostre mappe del passato. Ma per parlare di questi problemi dobbiamo vedere un nuovo tipo di mappa. O meglio, un livello aggiuntivo che possiamo applicare a ogni mappa…
Mappe fantasy che contengono informazioni scritte
Quasi tutte le mappe contengono informazioni scritte. La grafica e la natura di queste scritte contiene, a sua volta, un altro strato di informazioni. Banalmente, se ti dicessi che esistono due mappe dello stesso luogo: nella prima i nomi delle regioni e delle città sono scritti direttamente sopra le regioni e le città, seguendone la forma; nella seconda ogni regione e città è contrassegnata da un cerchietto con un numero e, sotto la mappa, dentro un rettangolo, c’è una legenda con i nomi dei vari posti… quale delle due mappe è più antica e quale più moderna?
Quasi tutti concordano sul fatto che quella con la legenda deve essere più moderna, o realizzata comunque da un cartografo con un sistema di rappresentazione delle informazioni più articolato (in realtà… esistono mappe con legenda vecchie 3000 anni, come vedremo, ma la realtà non coincide sempre con i nostri preconcetti).
Anche la stessa scelta dei nomi ha un valore forte. Lo stesso posto può essere chiamato Londra o London, e addirittura questo ci dà informazioni sulla mappa. Ma, se vuoi approfondire questo argomento, ti consiglio di leggere questo post sui nomi fantasy di luoghi e città.
Usare nomi in una determinata lingua, o anche indizi grafici di un certo tipo, comunicherà il punto di vista del cartografo (o del committente): secondo te la stessa mappa fatta dal cartografo del papa e del sultano ottomano, avrebbe rappresentato i territori nello stesso modo? Chi sono i papi, i sultani e gli altri potenti re stregoni del tuo mondo fantasy? La mappa del tuo libro forse è stata realizzata per qualcuno di loro. O per un mercante. O per un alchimista. Il che ci porta a…
Mappe con una funzione
Oggi usiamo quasi esclusivamente mappe stradali nella vita di tutti i giorni. Le correnti marine non sono molto utili per andare in macchina. Ma se ti sposti in barca, o sul dorso di balene magiche ammaestrate, forse serve un po’ di più. Sugli atlanti scolastici non sono segnate le ley lines o i punti carichi di energia magica, ma in un mondo dove i maghi esistono davvero forse farebbero comodo.
E la tua mappa: a cosa serve? No, non intendo a cosa serve davvero (le 4 funzioni che abbiamo detto all’inizio). Intendo, all’interno del tuo mondo fantasy a cosa servirebbe? È una mappa che usano i mercanti per attraversare l’oceano e portare schiavi nelle miniere di zucchero? O è una mappa del bosco per alchimisti con scritto quali piante trovare in quale stagione? È una mappa delle rotte aeree per piloti di draghi che devono atterrare in un dragoporto molto affollato?
Ricorda che mappe con funzioni specifiche, linee e numeri strani avranno bisogno di essere accompagnate da informazioni scritte (o verbali in un gioco di ruolo) che rendano il significato chiaro per il pubblico.
Ora siamo nel pieno territorio di mappe che costituiscono attivamente uno scorcio nel tuo mondo inventato, dove la gente produce mappe per persone che hanno scopi precisi e le vogliono in un certo modo, e che rispecchiano un punto di vista culturale.
E, a questo punto, aggiungere la dimensione di raccontare storie e nascondere segreti diventa un gioco da ragazzi.
Mappe fantasy usate
Il bello delle mappe è che chiunque abbia una matita può personalizzarle facilmente. Addirittura un analfabeta può segnare con una x tutte le città che ha distrutto per tenere meglio il conto.
E la tua mappa potrebbe essere stata usata da qualcun altro, soprattutto se ha una funzione specifica. La mappa del bosco per alchimisti può contenere gli appunti dell’alchimista, che magari segnala pericoli (qui dove si trovano i funghi magici ci sono dei grossi lupi incazzati che mi hanno già mangiato tre assistenti), cose di valore, ricette di pozioni o altri dettagli a prima vista incomprensibili. Contrabbandieri potrebbero segnare sentieri segreti per evitare la guardia di finanza, e i mercanti le baie e i mari più infestati dai pirati e quindi da evitare.
Ma per capire a pieno il potenziale di questo strumento dobbiamo vedere l’ultimo livello dell’iceberg delle mappe fantasy.
Mappe fantasy e dimensione temporale
Premessa teorica. Abbiamo detto nei post di scrittura immersiva che la scrittura è sequenziale, una parola dopo l’altra, mai due in contemporanea, in un ordine fisso e immutabile. Una mappa è un po’ il contrario: tutte le informazioni sono presentate in contemporanea e possono essere fruite nell’ordine preferito del pubblico. Il problema principale di questo sistema è che appiattisce il tempo. Non ci permette di ordinare le informazioni in modo che alcune cose vengano conosciute prima e altre dopo.
Certo, con la scrittura di appunti possiamo facilmente implicare che tutte le note a mano siano posteriori alla realizzazione della mappa, e scritte in un certo ordine. Ma il lettore potrebbe comunque fruirli in qualunque ordine casuale. Come aggiungere una dimensione temporale alle mappe?
Questa domanda ha due risposte leggermente diverse, se la mappa è legata a un romanzo o a un gioco. Ma entrambe partono dallo stesso principio. Si lasciano informazioni indecifrabili e si fornisce la chiave per comprenderle solo a un certo punto.
Dosare le chiavi nel corso del libro
Torniamo alla mappa con i nomi di città e regioni indicati nella legenda. Nel nostro libro potremmo evitare di stampare la legenda sotto la mappa, lasciando solo i numeri (o altri simboli astratti) e, inserire la legenda dentro il libro, solo al quinto capitolo, quando il protagonista entra nella cabina del capitano e trova la mappa e una pagina di diario con la legenda.
“Noi siamo al numero 3: a Townopolis e dobbiamo arrivare al numero 4: Bankerton. Salpiamo a est!”
Dopo aver letto questa frase, il lettore correrà a fine libro a guardare la mappa e, se li hai forniti, leggerà i nomi delle altre regioni e città per pura curiosità.
Ovviamente questo principio può essere utilizzato per informazioni più sottili e interessanti dei nomi dei posti. Un sistema di simboli strani potrebbe costellare la mappa e, a un certo punto, il protagonista arresta un goblin che gli confessa che è un sistema di simboli per capire in quali case rubare, chiedere l’elemosina o fare attenzione ai cani da guardia. O magari è un alfabeto con frasi complete che ora possono essere tradotte. E improvvisamente la mappa svela un nuovo strato di informazioni.
Magari, se usi mappe con rotte navali, ley lines e altre informazioni grafiche non intuitive, puoi spiegare come interpretarle dentro il libro, quando il protagonista conosce il suo mentore che gli insegna come funzionano le cose. Di nuovo: la mappa, di colpo, rivela un sacco di nuove informazioni.
Rendere le chiavi elementi di gioco
Per i giochi vale quanto detto finora, con la condizione di applicare questo principio molto più massicciamente. L’autore di un romanzo, quando il lettore arriva al decimo capitolo, non può andare a casa a disegnargli una nuova location sulla mappa. Un game master (o lo sviluppatore di un videogioco) invece può farlo: e deve.
La mappa può essere modificata non solo dalla scoperta di nuovi luoghi, ma anche da fattori relativi all’avventura e alla mappa fisica. Magari i giocatori trovano una pila a raggi ultravioletti (o l’equivalente magico) e scoprono che la mappa è piena di scritte e appunti segreti fatti con l’inchiostro simpatico, con nuove informazioni, incantesimi, portali o cose simpatiche di questo tipo.
Inoltre il game master può lasciare che siano proprio i giocatori a modificare e aggiungere le loro informazioni alla mappa. Una pratica da incoraggiare, rispetto all’uso di foglietti che si possono perdere facilmente tra sessione e l’altra.
La macchina del ghiaccio delle mappe fantasy
Abbiamo visto l’iceberg della mappe fantasy, analizzando i diversi tipi di mappa, i diversi tipi di informazioni aggiuntive e i modi per dosare le informazioni nel tempo. Ma esistono delle vie radicalmente diverse, che non sapevo bene dove inserire. Quindi ecco la macchina del ghiaccio delle mappe fantasy. Non saltatele: sono le uniche che potete realizzare praticamente senza capacità grafiche (in realtà non servono molto neanche per realizzare quelle più tradizionali… ma lo vedremo in un altro post).
Itinerari e mappe per battelli
Le mappe dei fiumi sono interessanti. Fiumi lunghi e navigabili, a volte, venivano rappresentati in lunghe mappe lineari, che appiattivano ogni curva e tornante, ma indicavano ogni porto, villaggio, affluente, rapida, strettoia o luogo di interesse lungo il corso del fiume. Il che ha senso: se attraversi un fiume è raro incontrare bivi: vai dritto lungo il fiume, non importa se va veramente dritto o a zig zag.
Mappe del genere sono state create anche per illustrare percorsi a piedi: un tipo di mappa utilizzata sin dall’antica Roma. Di nuovo, la forma lineare segue una strada (che viene raddrizzata per entrare nel foglio) indicando i villaggi, le locande e i b&b che si trovano lungo il percorso tra due città. Produciamo tutt’oggi mappe delle fermate della metropolitana che, a ben vedere, sono una versione leggermente più articolata di queste mappe (o meglio, tre o quattro fuse assieme).
Mappe del genere non sono generaliste e non possono descrivere in modo accurato intere regioni. Ma per il loro scopo sono ottime e possono essere riempite facilmente di elementi narrativi e segreti, senza contare che hanno racchiusa in sé una dimensione temporale naturale (il lettore può sempre leggere le informazioni nell’ordine che gli pare, ma è presentato a livello intuitivo un ordine corretto, dalla città di partenza, fino a quella d’arrivo). Una mappa della metropolitana, condita dagli appunti del sopravvissuto alla catastrofe nucleare, è ottima per un post apocalittico ambientato nei tunnel abbandonati.
Itinerari scritti
Gli inglesi del medioevo, che vivevano in un posto pieno di fiumi molto larghi e navigabili, prendevano un approccio ancora più radicale. Quando programmavano un viaggio, invece di una mappa con l’itinerario, facevano una lista con i nomi dei porti e dei villaggi da attraversare per arrivare a destinazione. A ogni villaggio bastava chiedere le direzioni per il prossimo nome nella lista e si poteva arrivare con relativa sicurezza a destinazione.
Un foglio insanguinato con una lista di nomi di cui, a metà elenco, due sono stati cancellati e sostituiti da tre nuovi nomi, e altri dettagli buffi, può essere un perfetto sostituto di una mappa convenzionale in un fantasy dove si affronta un viaggio.
Insomma: le mappe-itinerario sono qualcosa che incontriamo anche in civiltà lontanissime tra loro. Dalle mappe delle correnti oceaniche e delle isole dei polinesiani, alle mappe inuit delle coste della Groenlandia, realizzate rispettivamente con bastoncini e ossi. E nel tuo mondo inventato le possibilità sono ancora più ampie. Invece di nomi o bastoncini, le tappe potrebbero essere nodi in una rete. Un fantasy marinaresco potrebbe avere, al posto delle mappe, delle reti da pesca con conchiglie o altri oggetti che rappresentano isole o regioni. Di nuovo: una conchiglia strana, dall’aspetto ctuliano, attira subito l’attenzione.
Mappe pittoriche e simboliche
Ne abbiamo già parlato nelle mappe turistiche. Le mappe pittoriche, di solito, sono principalmente opere d’arte che ritraggono una città con una prospettiva leggermente sollevata, come se il pittore si trovasse in cima a una montagna di fronte alla città (quindi diverse da quelle “viste dall’alto” come se il pittore fosse su un satellite).
Possono distorcere la geografia, ingigantendo i luoghi più importanti. Ma molto spesso, queste mappe, paradossalmente, ingigantiscono le strade, per mostrare comunque con chiarezza una pianta delle vie e delle piazze della città. Se gli spostamenti sono importanti, mostrare le vie principali da percorrere è una buona idea, e può aiutare a dividere in modo più distinguibile i vari quartieri della città.
Se invece non ti interessano gli spostamenti dei personaggi o dei giocatori, puoi optare per mappe simboliche, che mostrino i luoghi più importanti in modo interessante sbattendosene del tutto del realismo geografico. I babilonesi hanno prodotto 3000 anni fa una mappa simbolica (dotata di legenda), che mostra le direzioni delle varie regioni e luoghi d’interesse attorno alla capitale. Ma distanze e dimensioni sono puramente indicative.
Questo approccio si può applicare non solo a città e regioni, ma addirittura a piani di esistenza e universi paralleli. La “mappa” della cabala può diventare una vera e propria mappa geografica in un fantasy dove il maghetto protagonista viaggia tra i vari regni magici. Mappe del genere sono ottime per convogliare informazioni concettuali che possono essere esplicitate nello svolgimento dell’opera.
Mappe fantasy: la marcia in più per la tua storia
Abbiamo visto a cosa possono servire le mappe fantasy per le nostre storie e avventure e come sfruttarle per narrare eventi e dosare informazioni. Tutte queste preoccupazioni sono preliminari a qualunque considerazione riguardo il realismo della geografia, la scala, le dimensioni degli imperi e tutte le altre cose che costituiscono il worldbuilding. Le mappe sono uno scorcio sul tuo mondo, ma il grosso del lavoro spetterà comunque al tuo romanzo o al tuo gioco vero e proprio. E, nel caso che le funzioni della mappa siano già assolte chiaramente da altri elementi della tua opera, puoi sempre optare per non farla. Può dare valore aggiunto, se fatta nel modo corretto, ma non è obbligatoria. Nei prossimi post vedremo come generare proceduralmente le mappe e inizieremo a vedere come crearle in modo realistico o quantomeno plausibile.